Albino, dalla pista alla posta...
Serena: «Con l’atletica non si campa»

La forte mezzofondista di Albino dà l’addio allo sport agonistico. Fa la postina a Trescore: «Dicono che anche nelle consegne sono sprint».

Dalla pista alla posta Serena Monachino dice che c’è un filo rosso, e non sono le stringhe delle scarpe da ginnastica: «I miei nuovi colleghi portalettere dicono che nelle consegne sono sprint - parte la 25enne di Albino -. Spesso mi dico: chissà se mi avessero visto in pista ai tempi d’oro…».

Già, verbo al passato, perché da qualche settimana una delle mezzofondiste più forti della storia all’atletica di casa nostra ha detto basta con l’agonismo. Impossibile far combaciare vita, lavoro e allenamenti ad alto livello. O almeno così è per lei, esigente con sé stessa come pochi altri: «Per anni ho dedicato alla corsa il 120% delle mie energie fisiche e mentali - continua la tigre di Desenzano al Serio, come l’aveva ribattezzata il suo fan club -. Nell’ultimo anno e mezzo non è stato più possibile, e a un certo punto la testa ha detto stop: mi fermo per rispetto della “Sere” che ero».

Un’atleta, numeri alla mano, con primati personali da 2’05”42 sugli 800 metri, 54”81 sui 400, 1’12” sui 500 e 1’29”75 sui 600 (primato italiano Under 23). Una velocipede la cui scelta di vita è anche il riflesso dell’attuale situazione economica generale. Di sola atletica non si campa, con l’arruolamento dei gruppi militari sempre più in calo, spiccare il volo verso il gotha internazionale è un’impresa: «Tentai il concorso nel 2013 per entrare in Polizia ma purtroppo il mio treno era già passato - aggiunge l’ex punta di diamante dell’Easy Speed 2000, che dalle nostre parti ha gareggiato anche per Saletti ed Estrada -. Se c’è una cosa che rimpiango veramente è di non aver avuto la lucidità di fare determinate scelte nei tempi giusti».

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