Atalanta a Napoli in gita turistica?
Assolutamente no, proviamoci...

Che i pronostici parlino fortemente a favore del Napoli ci può anche stare. Ma da qui a ritenere improponibile la sfida per l’Atalanta al «San Paolo» ne corre.

D’accordo che per i nerazzurri, ormai salvi (non ritenerlo ci sembra paradossale considerate le percentuali in gioco) non sarà questione di vita o di morte ma non mancano gli stimoli ampiamente certificabili. Primo fra i quali, a livello individuale nessun atalantino si tirerà indietro agonisticamente visto lo stuzzicante palcoscenico che lo attende. Subito dopo la classifica ricorda al team di Edy Reja che dal decimo posto si è staccati di sole due lunghezze. E se si riuscisse a colmarle al termine del campionato sarebbe un vantaggio per tutti. Per l’Atalanta dare del filo da torcere ad avversarie blasonate non costituisce, del resto, impresa impossibile.

Ne sanno qualcosa, pure nella corrente stagione sportiva, la Roma battuta 2-0 all’Olimpico e costretta alla parità a Bergamo e il Milan (0-0 allo stadio Meazza e rispedito a casa nel ritorno sconfitto per 2-1). Certo, domenica prossima i nerazzurri si troveranno di fronte contendenti che non lasceranno nulla di intentato per assicurarsi l’intera posta in palio. Il team dell’allenatore Sarri ha da difendere coi denti la piazza d’onore della graduatoria oltre a voler riscattare immediatamente la sconfitta di Roma, sponda giallorossa. Con la tifoseria, poi, a fianco della squadra più che mai tanto che a metà settimana la prevendita ha già raggiunto quota 15 mila biglietti. Ma l’Atalanta,tegola a parte, legata ai tre turni di squalifica sul gobbone di Papu Gomez, conta ugualmente di far breccia. Come? Affidandosi, in particolare, al rivitalizzato bomber Borriello (quattro reti negli ultimi tre match) e sugli aspetti caratteriali tipici dei club di provincia. In alte parole, dove è scritto che bisogna gettare la spugna alla vigilia?

© RIPRODUZIONE RISERVATA