Atalanta, Raimondi non si abbatte:
«L’Europa non è un sogno, ci credo»

«Io al sogno europeo non rinuncio proprio ora, anche perché ho fatto una promessa alle mie bambine...». Cristian Raimondi ha aspettato così tanto questo momento che non si abbatte per due sconfitte consecutive.

«Io al sogno europeo non rinuncio proprio ora, anche perché ho fatto una promessa alle mie bambine...». Cristian Raimondi ha aspettato così tanto questo momento che non si abbatte per due sconfitte consecutive.

Lei tra l’altro non le ha giocate: due partite di fila in panchina per scelta tecnica non le accadevano da 14 mesi. Che idea si è fatto?

«A star fuori si soffre, e se si perde si soffre anche di più perché vorresti dare una mano ma non puoi. Però nella serie delle sei vittorie ho giocato due gare da titolare e in tre sono entrato, quindi ho dato il mio contributo. Ripenso ancora a quel salvataggio con l’Inter...».

Lì si è cominciato a sognare...

«E io non voglio smettere. Io penso che non sia ancora finita e che indipendentemente da cosa arriverà, sarà nostro dovere cercare di andare avanti il più possibile, fare il record di punti».

La classifica è ancora corta e ci sono gli scontri diretti.

«Secondo me si può ancora sognare. Queste due sconfitte ci possono complicare le cose, però andiamo avanti a testa alta. È da quando sono tornato all’Atalanta che sogno di andare in Europa e onestamente non pensavo di poter lottare già quest’anno per un simile traguardo. Siamo qui a giocarci un posto in Europa e finché la matematica ci terrà in corsa abbiamo il dovere di crederci.

È la settimana dell’anniversario di Morosini...

«Sono passati due anni, ma la sua assenza si sente. Io penso a lui spesso, lo ricordo nelle preghiere e mi fa piacere che tanti non si siano dimenticati di lui. Quando eravamo a Vicenza ero orgoglioso di lui. Dicevo a tutti: “Ecco, vedete, così siamo noi bergamaschi”. Sabato sarebbe bello dedicargli una vittoria».

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