Atalanta, sfida al Palermo in piena crisi
Reja: «Scontro diretto, conterà la testa»

La prima finale, il primo colpo da ko per chiudere i conti in ottica salvezza per l’Atalanta, che mercoledì 20 aprile alla Favorita di Palermo in serata sfiderà la formazione di casa, in piena bagarre retrocessione e a chiaro rischio Serie B. Ne è cosciente il tecnico Edy Reja e soprattutto lo sono i nerazzurri, pronti al viaggio verso la Sicilia.

«È uno scontro diretto, troviamo una squadra che vuole vincere a tutti i costi e noi possiamo chiudere ogni discorso - ha affermato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia -. Ci aspettano due finali, prima però pensiamo al Palermo, poi avremo il Chievo: con la Roma abbiamo speso molto, non so ancora in che condizioni sono tutti i giocatori che hanno giocato domenica; di una cosa sono convinto, chi andrà in campo dovrà essere pronto per fare i novanta minuti. L’importante è fare la partita giusta, conteranno la testa e le motivazioni per fare risultato e dare seguito alla partita con la Roma. Per la salvezza fino a 37 sono tutte dentro, a 40 c’è la salvezza, poi bisognerà vedere gli scontri diretti».

Situazione particolare quella che si troveranno di fronte i nerazzurri: squadra con il record di allenatori cambiati, in zona Serie B, e per di più in un incontro che sarà a porte chiuse. «Il Palermo - ha aggiunto - ha qualità importanti, sono dotati sul pian tecnico, Vazquez è il più pericoloso, hanno una buona squadra che ha vissuto un periodo di difficoltà, con i vari cambi di mentalità e d’allenatore che delle volte possono nuocere. Senza la gente sarà una partita anomala: non capisco queste squalifiche, non ha senso che lo stadio sia vuoto, perché la società non ha particolari colpe, piuttosto si faccia in campo neutro con la gente. La partita ha dei connotati strani, successe anche nella mia esperienza a Napoli, non ti dà la carica giusta né da una parte né dall’altra».

In ottica formazione rientra Diamanti, oltre agli squalificati con la Roma De Roon e Cigarini, brutta notizia per Pinilla: confermata la lesione di 1° grado e tre settimane di stop, per il quale la stagione a questo punto finisce qua. Spazio dunque a Borriello, ma nelle prossime giornate potremo vedere all’opera anche Monachello. «Borriello sta bene, una prestazione così ti aiuta, ti permette di recuperare prima, anche Monachello avrà le sue chance visto l’infortunio di Pinilla. Nelle scelte non mi faccio condizionare dalle diffide: certo che quella di Borriello è stata un’ammonizione gratuita, essendo a rischio diffida doveva considerare la cosa. È un giocatore molto attento nella preparazione, mi sono meravigliato non solo per la tenuta, ma per come ha lavorato, con la voglia di arrivare sulla palla, sia di testa, che tra le linee, facendo reparto da solo, mi sembra di aver rivisto il Borriello di Genova di qualche anno fa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA