Atalanta, vanno bene i tre pareggi
Ma ora bisogna tornare a segnare

Il terzo pareggio consecutivo - e l’Atalanta non chiudeva tre partite di fila senza perdere dal marzo scorso, il magico marzo 2014 del record di sei vittorie consecutive - ha permesso di mantenere lo stesso vantaggio sul terzultimo posto.

Per effetto dei risultati di ieri l’Atalanta resta a +2 sul terzultimo posto, ma ora ha solo tre squadre alle spalle (erano quattro, l’Empoli ci ha agganciati). Tre partite fa, cioè prima di questi tre pareggi, le squadre alle spalle erano quattro, ma il vantaggio sulla retrocessione era di un solo punto. Tutto questo per dire che i pareggini saranno anche faticosi da accettare, ma a qualcosa servono. All’autostima di sicuro, ma visti i fatti paradossalmente anche alla classifica. A maggior ragione se si considera che in queste tre gare l’Atalanta ha giocato in casa con lo scomodissimo Napoli e due volte in trasferta.

Certo, siamo reduci da tre pareggini dei quali ci scorderemo molto volentieri appena possibile, ma dopo il blackout di Udine (era la 5ª sconfitta in 8 turni) il cambio di registro era stata una scelta: conta non perdere. Esserci riusciti per tre gare consecutive è un traguardo significativo. Adesso sarà più agevole lavorare durante la sosta per proporre uno spirito diverso nella volata che porterà alla sosta di Natale: Roma in casa, Empoli fuori, Cesena in casa, Lazio fuori, Palermo in casa.

Perché è chiaro che l’Atalanta non potrà continuare a giocare in questo modo. Fare solo difesa vale qualche pareggio, ma se non cerchi un calcio propositivo fai poca strada. E arrivare al gol diventa ancora più complicato. Ammesso che sia possibile, per questa squadra, trovare ancor più complicazioni nel fare gol. Il grande problema di questa Atalanta è lì, gara dopo gara sempre più evidente: fare gol.

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