Delvecchio: mi sento bergamasco
orgoglioso e pronto a non mollare

Da Frosinone in avanti il pubblico bergamasco lo ha potuto conoscere: Gennaro Delvecchio quasi sempre in campo nei finali a cercare di rompere il gioco avversario e far ripartire la squadra.

Da Frosinone in avanti il pubblico bergamasco lo ha potuto conoscere: quasi sempre in campo nei finali a cercare di rompere il gioco avversario e far ripartire la squadra. Gennaro Delvecchio, l'uomo di fiducia di mister Colantuono, non ha avuto alcun problema d'ambientamento e con la sua esperienza sta già facendo sentire il suo peso all'interno dello spogliatoio atalantino.

«Non posso parlare d'ambientamento, perché la maggior parte dei giocatori li conoscevo, qualcuno da avversario altri da compagni di squadra. Sapevo di trovare una serie B difficile e così è stato. Continuando su questa strada sarà meno dura. Ho trovato un gruppo compatto che se continuerà così avrà meno difficoltà».

Lottatore in campo e anche davanti ai microfoni. L'ex centrocampista di Sampdoria e Catania dà la sua ricetta per il proseguo della stagione. «Non siamo una squadra che fa tanti gol, i numeri dicono questo. A volte basta una sola rete per vincere ed è difficile fare gioco in questa categoria: penso a Frosinone, dove non abbiamo giocato bene ma abbiamo vinto, e credo che tante squadre non ce la faranno. Bisogna rimanere sul pezzo, senza mai mollare. Basta toppare due partite per mettere in discussione ciò che si è fatto di buono. Bisogna rimanere concentrati, cattivi e determinati. Solo così raggiungeremo traguardi importanti».

Quando Delvecchio esprime il suo parere sul tifo atalantino gli si illuminano gli occhi e parla come se giocasse a Bergamo da tanti anni. «Speriamo di dare qualche emozione ai nostri tifosi perché se lo meritano. Questa è una tifoseria stratosferica: da avversario a Bergamo non ho mai vinto ed era un campo molto difficile. Contro il Siena è stato uno spettacolo sugli spalti, siamo gli unici ad avere certi numeri di spettatori. Mi rivedo nel bergamasco, orgoglioso e pronto a non mollare mai. Spero di dimostrarlo, perché ho sposato questa causa sapendo a cosa sarei andato incontro. In questa piazza i tifosi ti danno una grande carica. Mi piace salutare tutto il pubblico al termine del match, sia nei momenti felici che nelle difficoltà».

Il pareggio in extremis del Frosinone sul campo del Varese (3-3) ha messo ancora una volta in evidenza l'incertezza della serie cadetta. «Nulla è scontato in Serie B, un campionato che non finisce mai. Se non hai la possibilità di avere un vantaggio ampio non sei mai tranquillo. Se continuiamo con questa umiltà, cattiveria agonistica, compattezza e soprattutto con questa fame andremo avanti a toglierci molte soddisfazioni. Il campionato si potrà riequilibrare, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Dobbiamo mantenere questa continuità».

Le prossime tre partite potrebbero essere decisive, ma il centrocampista atalantino ammette che la squadra dovrà concentrarsi su un avversario alla volta. «Ora pensiamo solo al Sassuolo, una squadra in crescita, costruita con ben altri obiettivi: se avremo la stessa concentrazione messa in campo con il Siena ci saranno ottime chance di vittoria. Poi seguiranno due partite di cartello (Torino e Novara ndr), ma non ci dobbiamo pensare. Mi auguro di essere in campo, perché sarà un match importante. Personalmente devo migliorare su un aspetto: mi auguro di non essere più ammonito.Iin casa il pubblico ti trasporta e un giocatore istintivo come me lo sente. La squadra ha bisogno di tutti i giocatori: anche chi ha avuto meno spazio potrà essere importante».

Simone Masper

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