Gasperini e il futuro: «Io a Bergamo?
Non posso rispondere sull’argomento»

È stato un piacere per questi dieci anni sperando di farne altri dieci in serie A». Nonostante la sconfitta Enrico Preziosi, tornato al Ferraris dopo una lunga assenza (l’ultima volta era stato il 12 dicembre del 2015), è comunque soddisfatto per un Genoa capace di conquistare la salvezza e mantenere la serie A per dieci anni consecutivi.

«Non sono contento perché questa partita poteva finire meglio - ha aggiunto -. Abbiamo perso il decimo posto e così è un peccato. Ci tenevamo non solo per i soldi ma proprio per stare dall’altra parte. Comunque per quello che abbiamo fatto alla fine grazie a tutti ed è giusto che gli applausi li prendano i ragazzi e il mister».

Il numero uno rossoblù non ha però voluto parlare del futuro del tecnico, che potrebbe essere sostituito da Ivan Juric. «Lascio parlare gli altri, non mi piace parlare di queste cose. Io non ho mai parlato di un mio collaboratore in senso negativo e se ho qualcosa da dire lo dico guardandoci in faccia».

Futuro che tiene in apprensione lo stesso Gasperini, che con il Genoa ha ancora un contratto per le prossime due stagioni, ma che viene indicato in partenza e proprio Bergamo è una delle possibili destinazioni. «In questo momento non posso rispondere su questo argomento: sono vincolato al Genoa e non pensavo quest’anno di trovarmi in questa situazione - ha spiegato Gasperini -. È evidente che nelle settimane dell’ultimo periodo il Genoa ha valutato la possibilità di cambiare guida tecnica e di avere un altro allenatore. Io sto aspettando di capire, chiaro che è il presidente a decidere, quando mi verrà comunicato se sarà così cercherò di valutare le situazioni che eventualmente possono crearsi. Ma fino a questo momento sono bloccato e ho un contratto da rispettare».

Gasperini però un messaggio lo vuole lanciare. «Vorrei tanto che il presidente facesse la sua scelta per come si sente lui e che faccia la sua scelta migliore. Se deve tornare indietro per avere dei problemi allora meglio di no, faccia quello che si sente perché quando ha fatto così ha sempre fatto bene».

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