Gasperini e la missione Juventus
«Il mio desiderio: giocare bene»

Dubbi su Caldara. La vigilia della grande sfida. Ci siamo, mancano poco meno di 24 ore al match d’alta classifica tra Juventus e Atalanta nel capoluogo piemontese.

A partire da sabato 3 dicembre alle 20.45 Bergamo potrà entrare nella storia o meno, ma quello che conta è arrivare a giocare sfide così importanti, un traguardo inaspetatto e raramente raggiunto dalla formazione nerazzurra. «Sono curioso di vedere come ci sapremo comportare - ha esordito mister Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa della vigilia -. Li troveremo attenti, concentrati, non possiamo pensare che abbiano nella testa le prossime partite, saranno desiderosi di ribaltare la sconfitta di settimana scorsa, saranno al meglio. Dispiace per Gagliardini, perchè era una platea importante e il modo in cui ha preso questo cartellino. Non abbiamo avuto molto tempo per prepararla, forse è una fortuna. Oggi è il primo e unico allenamento di preparazione alla partita oltre la rifinitura, la Coppa ci ha distolto dalle pressioni che ci sono e sentiamo».

Pressoni e tensioni da parte dell’ambiente dei media di tutta Italia, non dei tifosi bergamaschi, entusiasti dopo il sesto successo consecutivo e pronti a prendere d’assalto Torino. «Quello che stanno vivendo i tifosi e la città sono motivo di orgoglio: li rappresentiamo, il momento è bello, ma stiamo con i piedi per terra, consapevoli che domani è una ciliegina che da tanti anni l’Atalanta non riesce ad accogliere. Non è il momento di pensare all’Europa o alla classifica; c’è più di metà campionato da giocare, è il momento di continuare sulla nostra crescita, numeri, tabelle e calcoli sono inutili adesso. C’è sempre da perdere in ogni partita, anche se questa è da pronostico chiuso, riaperto da quello che abbiamo fatto in queste settimane».

In ottica formazione ballottaggio tra Zukanovic e Toloi: la news dell’ultima ora è un problemino accusato da un altro difensore, Caldara. Sarà una partita speciale per il tecnico dei bergamaschi, cresciuto sulla panchina del settore giovanile bianconero. «Quando giochi contro la Juve tutti lo fanno alla morte, questo li tempra e li costringe a stare attenti, perchè il giorno che non ce l’hai succede come a Genova e questo è l’aspetto più forte che mi hanno insegnato. Dybala è un fuoriclassse, un ragazzo splendido e di valore che ha saputo diventare una stella in poco tempo, la sua assenza peserebbe: hanno fatto qualche partita al di sotto delle aspettative ma giocano tantissime gare, non gli vedo tanti problemi».

#Non svegliateci, volume nove, come le partite senza sconfitte dei nerazzurri: dopo 26 anni Bergamo sogna che sia la volta buona per tornare da Torino con i 3 punti. «Non facciamo proclami, anche se cercano di farci dire che è la partita scudetto o che riaprirà il campionato. Andiamo con il rispetto della loro forza e consapevoli di quanto di buono abbiamo fatto, servirà per vedere a che punto siamo. Ho sempre perso a Torino con la Juve, gli stimoli sono a mille, non abbiamo bisogno di caricarci, andiamo là sereni e mettiamo in campo le nostre caratteristiche; la Juve è di valore mondiale, può battere anche noi, questo non ci preoccupa, ci stimola incontrare certi giocatori. È fondamentale giocare una buona partita, questo è il mio desiderio»

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