Ginami concede il bis sulla sabbia del Sahara

ll fisioterapista zognese ha vinto per il secondo anno la gara podistica: cinque tappe sotto un sole a picco (35°). Alla fine è salito sul podio con la maglia nerazzurra

Marcello Ginami, zognese, 31 anni il prossimo 2 aprile, di professione fisioterapista - rimette in sesto i muscoli e le articolazioni dei giocatori dell’Atalanta - , per il secondo anno di fila, infatti, ha vinto la «100 Km del Sahara», gara podistica a tappe nel deserto che si sviluppa sulla distanza complessiva di un centinaio di chilometri, distribuiti in cinque frazioni, due delle quali nello stesso giorno (il secondo).

La corsa si è disputata la scorsa settimana e questa volta Ginami - già vincitore nel 2002 - ha costruito il suo successo sulla regolarità, imponendosi nella classifica finale con oltre un quarto d’ora di vantaggio sul veneto Calderan e 16’ sul poliziotto tunisino Abdelouahed Rouissi, senza però vincere alcuna tappa.

«Quest’anno - spiega Ginami - è stata più dura dell’anno prima, perché il tunisino Rouissi, nelle prime due tappe, ha fatto fuoco e fiamme. Ha vinto la prima, di 24 chilometri, rifilandomi due minuti e mezzo, ed entrambe le frazioni della seconda: quella in linea di 25 chilometri e la cronometro nottura di 9». Il tunisino, però, aveva corso con le carte leggermente truccate. «In effetti - aggiunge Ginami - ci eravamo accorti già in partenza che non aveva con sé la zavorra prevista dal regolamento. I giudici hanno rilevato l’infrazione. A termini di regolamento avrebbero dovuto espellerlo, però hanno preferito dare un colpo al cerchio e uno alla botte, penalizzandoli di due minuti. In tal modo, mi sono avvicinato in classifica».

La grande giornata di Marcello Ginami è stata la terza. «Era la tappa più lunga, 35 chilometri - afferma il fondista zognese - ed è stata la più massacrante, perché siamo partiti a mezzogiorno, con una temperatura di 35 gradi. Il tunisino è schizzato via come una scheggia, come è solito fare, e al 15° chilometro l’ho dovuto lasciare andare. Dieci chilometri più avanti, però, l’ho raggiunto, pur non avendo forzato il ritmo, e mi son detto "questo è cotto". Difatti faticava a starmi dietro e, quando ho dato la botta giusta, ha ceduto di schianto: è arrivato camminando, staccato di una ventina di minuti. Prima di me, però, aveva tagliato il traguardo il veneto Calderan, che non avevo mai visto davanti. L’ultima tappa è stata una... passeggiata e nessuno ha voluto rovinare la festa a Rouissi che, bandiera tunisina in mano, ha tagliato il traguardo felice davanti alla sua gente».

Durante la cerimonia delle premiazioni, Marcello Ginami si è voluto togliere uno sfizio: «Sono salito sul podio - ridacchia divertito - indossando una maglia dell’Atalanta».

L’altro bergamasco in gara, Gianmauro Vitali, che ha compiuto 32 anni proprio durante la maratona, era alla prima esperienza nella «100 Km del Sahara» e, alla fine, ha ottenuto un dignitoso diciottesimo posto su cento concorrenti di sei nazioni - di cui dieci donne - distanziato da Ginami di oltre un’ora.

(21/03/2003)

Da L’ECO DI BERGAMO di venerdì 21 marzo 2003

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