Giupponi e Consonni, che emozione
A Rio bergamaschi da sogno

Giornata memorabile per i bergamaschi a Rio: Giupponi ottavo nella marcia, Consonni sesto nell’inseguimento a squadre.

C’è un pezzo di Bergamo che sorride sulla spiaggia di Copacabana, ha il volto di Matteo Giupponi. L’esordio olimpico del 28enne carabiniere di Villa d’Almè, coincide con una prova da incorniciare: ottavo posto su quella distanza dei 20 km su cui il marciatore di scuola Atl. Bergamo 59 Creberg è riuscito a ritoccare il personale da 1h20’52” a 1h20’27”. Più di così non di poteva chiedere a Giupponi, ingiustamente escluso quattro anni fa a Londra, e che sino a poche ore fa è rimasto (in silenzio) con il fantasma di Alex Schwazer tra capo e tabelle di allenamento: tra sei giorni doppierà facendo anche la 50 km, ma la sua Olimpiade può già dire di averla vinta.

«Sogno un piazzamento da finale» aveva detto in sede di presentazione facendo spallucce di fronte al ranking mondiale dell’anno (partiva con il 29° accredito), obiettivo divenuto realtà grazie a una gara giudiziosa e caratterizzata da una bella rimonta finale. Gli ultimi due chilometri li ha chiusi in 7’58” (passaggio tra i più veloci della sua gara), recuperando in extremis due posizioni. Sull’anello di due km di Rio de Janeiro, il talento cresciuto al quartere Bajo da Ruggero Sala (maglia bianca, numero 136) non s’è distinto solo per la statura (1,90, svettava nel gruppo) e per le scarpette giallo fluorescenti: sin dalle fasi iniziali, quando le operazioni le comandava il britannico Bosworth, è sempre stato nel gruppo dei migliori. Passaggio al 10° km in 40’23” (era in 11° posizione, 10” dal primo posto), il momento più difficile della sua gara è arrivato tra il 14° e il 16° chilometro, quando non è riuscito a rispondere all’azione di forza dei battistrada.

Per Giupponi, insieme alla gioia del miglior piazzamento internazionale della carriera in senso assoluto (era stato 19° ai Mondiali di Pechino 2015 sulla 50 km) la soddisfazione di aver scritto una pagina indimenticabile per l’atletica bergamasca. Sotto il profilo individuale, quello di venerdì, è il miglior risultato ottenuto da un atleta nostrano nell’ultimo secolo.

L’Italia targata Bergamo (il poker d’assi azzurro è composto da Simone Consonni di Brembate Sopra, dai compagni della Colpack Francesco Lamon e Filippo Ganna, e da Liam Bertazzo, poi sostituito da Michele Scartezzini) ha invece chiuso la prova dell’inseguimento a squadre al sesto posto, ma soprattutto ha sfiorato l’accesso alla finale per la medaglia di bronzo, chiudendo lo scontro diretto con la Cina del secondo turno con il quinto tempo (3’55”724, nuovo record italiano), a solo settanta millesimi dal quarto posto della Nuova Zelanda che è andata a giocarsi una medaglia.

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