«Grazie presidente Mattarella»
Castelli Calepio, Yassine ora è italiano

Dal Marocco a Bergamo, con tanto talento. L’atletica nazionale ha da oggi una giovane promessa in più, con qualità di alto livello e la prospettiva di un futuro interessante. Lunedì 15 giugno infatti ha giurato fedeltà alla Costituzione italiana il 22enne Yassine Rachik, nato in Marocco, ma trapiantato a Castelli Calepio con la famiglia da oltre 12 anni e già vincitore di ben 25 titoli nazionali (gareggiando con la qualifica di «italiano equiparato») nelle giovanili di mezzofondo e fondo.

A Rachik è stata concessa la cittadinanza italiana dal presidente Sergio Mattarella. Da oggi dunque cittadino e atleta italiano a tutti gli effetti. Pronto anche per la Nazionale di atletica, che invero già da tempo lo aspetta.

«Il mio sogno è rappresentare l’Italia agli Europei, dice raggiante al telefono. Speravo ma non immaginavo che il Presidente Mattarella facesse così presto e o ringrazio. L’ Italia è il mio paese, qui sono cresciuto, sto bene, ho i miei amici e non vorrei gareggiare per nessun’altra nazione». Problemi in terra leghista ? «Quali problemi? Qui sto benissimo, tutti mi vogliono bene e mi rispettano, e io rispetto tutti».

Rachik vive con mamma e papà, ultimo di tre fratelli, studi all’istituto professionale, poi l’atletica quasi a tempo pieno con la maglia delle «Cento torri» di Pavia. Da due anni chiedeva il riconoscimento della cittadinanza italiana, essendo - come prevede la legge - in Italia stabilmente da oltre 10 anni. Ma per un motivo o per un altro, la concessione non è mai arrivata.

Nei mesi scorsi la sua storia è venuta alla luce grazie al deputato Pd Khalid Choauki che l’ha portata alla pubblica attenzione, poi il sito Change.org ha lanciato una petizione in favore del ragazzo, al fine di accelerare la concessione della cittadinanza. Fino al decreto firmato in questi giorni dal Presidente Mattarella. Una firma arrivata in un momento provvidenziale, perchè a luglio in Estonia si disputano i campionati europei under 23 e Rachik temeva di dovervi rinunciare, come già accaduto due anni fa, sempre per il problema della cittadinanza. Invece stavolta ci sarà, nella gara che è la sua specialità, i 1500 metri, anche se alcuni osservatori vedono in lui le qualità per fare bene anche nelle distanze maggiori. Rachik finora ha infatti gareggiato senza troppi problemi nei 1500, nei 3000, nei 5000, 10mila e anche nella mezza maratona. Il tempo e i tecnici sceglieranno per lui la distanza giusta cui dedicare le proprie energie.

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