Gritti del Bottanuco, la vittoria dell’onestà

Titoloni a caratteri cubitali sul «caso Zambrotta», il difensore della Juve che nel dopopartita ha ammesso la scorrettezza che ha fruttato ai suoi il rigore della vittoria ai danni del Bologna. Nel corso della partita di Seconda categoria Bottanuco-Ghiaie, giocata domenica, Curzio Gritti, un giocatore della squadra di casa, ammette di aver commesso fallo nell’azione che avrebbe dato il pareggio ai suoi, e l’arbitro annulla la rete. Poi la sua squadra perde la partita. Due episodi simili con comportamenti diversi dei protagonisti e, come spesso succede nel mondo del pallone, tanti commenti, forse troppi. In tutto ciò possiamo dire che la mezzala del Bottanuco, al tirar delle somme, si è comportata meglio del terzino della Nazionale.

Commenti in tribuna e negli spogliatoi, con le varie correnti di pensiero. «Ha fatto bene Curzio ad ammettere», «No ha sbagliato e ci ha fatto perdere la partita», e ancora «L’arbitro non doveva sentire il giocatore». Seppur in un contesto completamente diverso, sono esattamente le frasi lette sui giornali o sentite uscire dalla bocca commentatori televisivi, calciatori e dirigenti.

(08/10/03)

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