Il Burkina Faso concede il bis
e fa festa a Bergamondo

Ventiquattro anni, nato ad Aversa in Campania, nazionalità italiana, segna il gol decisivo e la sua squadra trionfa (1-0).

Non siamo agli Europei, ma al Torneo Bergamondo e il giocatore in questione è Abdoul Bance che fa vincere, per la seconda volta consecutiva, il Burkina Faso nel mondiale dedicato agli stranieri residenti in Bergamasca. Anche se ormai sarebbe corretto dire dei «nuovi italiani». Cambiano la società italiana e il fenomeno migratorio, di conseguenza cambia anche il torneo: dieci anni fa era raro, se non impossibile, vedere in campo un cittadino italiano, ora sono molti più di quanto ci si aspetti.

È grande festa quella che si è scatenata sugli spalti di Zanica per la 10ª edizione: ancora una volta è la piccola comunità burkinabè (1.500 circa i residenti in provincia) a trionfare. Ogni anno il Burkina Faso stupisce per la coesione nazionale, nonostante siano decine le etnie che compongono il Paese africano. Per la prima volta in finale nella storia del torneo il Marocco: la delusione per aver mancato il successo c’è, ma prevale l’emozione per aver portato tanti tifosi sugli spalti.

Dal punto di vista sportivo il Burkina Faso si è dimostrata la squadra più forte e unita. Al match inaugurale aveva addirittura perso 2-1 con il Senegal, ma poi non ha sbagliato un colpo: 26 gol segnati, 2 subiti (quelli con il Senegal). Nove li ha infilati Sare Moumini che è stato premiato per il secondo anno anche come capocannoniere del torneo. Nella finale per il terzo posto vince il Brasile ai rigori per 5-4 sul Senegal. Miglior portiere è stato eletto il giovanissimo colombiano Juan Sebastian Salazar Hafla, mentre il «pallone d’oro» di Bergamondo, che premia il miglior giocatore, è andato al capitano del Marocco, Abdellah El Mansoury, al suo sesto torneo e già premiato nel 2013 come capocannoniere.

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