La Comark dopo il derby vinto
Ci sono note positive e negative

Due le note positive e altrettanto le negative emerse nell’atteso derby vinto agevolmente dalla Comark sulla Vivigas Alto Sebino.

La risposta del pubblico e la rivitalizzazione di Masper, non a caso etichettato «l’americano» nel corso dell’entusiasmante scalata alla serie B del team cittadino, la scorsa stagione sportiva. Quanto agli spettatori che hanno riempito la tribuna centrale e una delle due laterali del Centro sportivo Italcementi, di via Statuto, c’è da sottolineare la gran voglia dei baskettari orobici di rivedere la pallacanestro d’èlite.

Un messaggio che il presidente-sponsor della Comark, Massimo Lentsch, presente come sempre sugli spalti, ha ulteriormente recepito. «Primo obiettivo della squadra - ha precisato - sono i playoff poi, tranquilli, punteremo decisamente in alto». Parole, le sue, rassicuranti, avallate da un altro personaggio noto nell’ambiente del pallone a spicchi: Vincenzo Locatelli, titolare dell’Intertrasport che ha sponsorizzato il Celana (proprio nell’annata della promozione in A2) e Treviglio appena prima della Remer.

In effetti Locatelli è lì lì per entrare nel club in questione. Quanto alla ritrovata condizione di forma di Cristiano Masper non è un aspetto da minimizzare. Anche se facilitato dalla poca consistenza difensiva della Vivigas, il «2,08» pivottone bergamasco - oltre a portare punti e rimbalzi - ha orchestrato il gioco dei compagni sul parquet risultando visibilmente coinvolto pure nei minuti di opportuno riposo in panchina.

Non siamo, invece, d’accordo sulle interferenze, sempre durante il match, del direttore sportivo Sergio Zonca nei confronti dell’allenatore Alessandro Galli. Una specie, insomma, di «padre putativo», ruolo quanto meno discutibile se esercitato, specie, in partita e sotto gli occhi di attenti osservatori. Altro atteggiamento non avallabile: l’eccesso di euforia di giocatori e staff tecnico (e non solo) al termine del pur vincente scontro. Gli uni e gli altri sembravano avessero superato una prova ritenuta, alla vigilia, impossibile o giù di lì. Mah!

Arturo Zambaldo

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