L’Atalanta prepara la sfida con il Genoa
Marino: ora siamo più compatti e grintosi

Giornata dedicata all’alimentazione a Zingonia, dove l’Atalanta ha presentato le sue collaborazioni con aziende di Bergamo e non solo che svolgono la loro attività in un ambito che vede coinvolti da vicino i giocatori atalantini. Dai formaggi Zanetti ai prodotti Cà del Botto, passando per la frutta fresca Noberasco allo yogurt greco Fage. A fare gli onori di casa il direttore generale dell’Atalanta Pierpaolo Marino, raggiunto in sala stampa anche da mister Edoardo Reja.

«Una bella giornata, qualche partner era già con noi, altri sono arrivati adesso – ha affermato Marino –, qualcuno in particolare è legato all’alimentazione dei calciatori e alle diete che i nostri professionisti praticano. Abbiamo fatto un grosso passo avanti a Palermo, ma nel calcio può succedere di tutto e di più se non c’è l’aritmetica: sarà un’altra settimana di grande concentrazione, perché arriverà un avversario, il Genoa, che ritengo il più in forma della Serie A, e non sarà una partita semplice».

Dopo il successo con il Palermo il più è fatto e basterà solo un punto per centrare la salvezza, merito soprattutto del lavoro del tecnico arrivato all’inizio di marzo e con il quale Marino aveva già collaborato in passato. «Siamo più grintosi, più compatti in campo, è cambiata la mentalità dei giocatori: si vede che mister Reja ha avuto il tempo di mettere la sua mano sulla squadra, penso al primo tempo di Palermo e con la Lazio, dove abbiamo visto tratti di bel gioco. C’è la gioia per aver ritrovato il Papu Gomez, che ci ha fatto vedere cosa è capace di fare: quando si riportano dall’Est soprattutto i sudamericani non è facile che riescano a trovare il nostro ritmo. Mercato? Pensiamo solo ai punti salvezza e arrivare a più di 40 punti per rivalutare l’intera stagione e questo gruppo che ha grandi valori umani e sportivi».

Il tecnico friulano, a meno di clamorosi colpi di scena, sarà l’allenatore dell’Atalanta anche nella prossima stagione. «Sono al sesto campionato con Reja, non mi meraviglio perché conosco il suo lavoro. Quando è arrivato la preoccupazione c’era, perché bisogna essere perfetti come sono stati mister e preparatore atletico per mettere mano ad una squadra a 13 partite dal termine. Il vantaggio per il prossimo anno è che Reja conosce già il materiale umano: il mister ha un contratto, bisognerebbe o cacciarlo via o che lui non se la senta di continuare, ma conoscendo la persona non mi aspetto scorrettezze, poi nel calcio non si sa mai».

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