Lazzarini: 50 anni di Amici dell’Atalanta
E la quinta salvezza di fila. È il massimo

«Festeggiare il mezzo secolo di vita del Club Amici dell’Atalanta con la quinta permanenza in serie A della squadra è quanto di meglio non si potesse chiedere».

Le parole di Marino Lazzarini legano il risultato di fine stagione dei nerazzurri con le imminenti celebrazioni per la ricorrenza dell’Associazione (5 mila iscritti raggruppati in 80 sezioni). «I tanti anni di fila in serie A - continua Lazzarini - sono da evidenziare con molta enfasi. Lo dice uno non più giovane con alle spalle tante soddisfazioni intervallate da alcune retrocessioni. Inutile nascondere che durante le 14 partite senza vittorie si è sofferto un bel po’ ma poi l’Atalanta si è rivitalizzata mettendosi al riparo da rischiose sorprese. Adesso prepariamoci ad applaudire la squadra e in particolare capitan Bellini nella gara di domenica con l’Udinese. Il massimo della gioia sarebbe vincere per scalare di qualche posizione una classifica già di per sé buona».

Dopo aver vissuto la sfida contro l’undici friulano, il presidentissimo Lazzarini (da un paio di lustri alla guida degli «Amici») e il suo esercito di rigorosi volontari si tufferanno nei sei giorni di contorno al prestigioso compleanno datato appunto marzo 1966. Il via all’imponente serie di eventi comincerà martedì 10 con l’intervento, sul Sentierone (sede fissa delle varie manifestazioni), di tutti i giocatori atalantini guidati da Antonio Percassi e dalla dirigenza.

Dulcis in fundo sicuramente la «Camminata nerazzurra» di domenica mattina. Al riguardo da un paio di settimane ci si può iscrivere in vari punti. Tra questi la sede storica del Centro di coordinamento, in via Ermete Novelli 8 (nello stabile che ospita L’Eco di Bergamo, patrocinante degli «Amici» sin dalla fondazione). Le adesioni sono già numerose: la caccia alle magliette, autografate da Glenn Stromberg (non uno qualsiasi!), sta continuando alla grande. «E più saranno i partecipanti - conclude Lazzarini - più consistente sarà il ricavato da girare alla solidarietà». Come non essere d’accordo?

Arturo Zambaldo

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