Lippi a Bergamo ricorda gli anni atalantini

La chiacchierata con Lippi sull’Atalanta

Ascolta l’audio Ricorda con grande piacere gli anni del ’92 e ’93 quando è stato allenatore dell’Atalanta e la squadra che vede ora in campo allenata da Del Neri gli piace. Marcello Lippi ha ammirato dalla terrazza del Roof Garden, ristorante all’ultimo piano dell’hotel San Marco, il profilo di Città Alta. Giovedì 6 novembre il ct della Nazionale era infatti a Bergamo per ricevere un premio alla carriera attribuitogli dal Panathlon (in una cerimonia durante la quale Enrico Castellacci, medico della Nazionale, è stato insignito del premio intitolato ad Angiolino Quarenghi) e ha ricordato gli anni da allenatore nerazzurro: «Sono stati tra gli anni più belli - ha commentato - e sono stati per me un trampolino di lancio per arrivare alle squadre di alto livello. Anni importanti non solo dal punto di vista professionale, ma anche per i rapporti umani instaurati».E di Atalanta Lippi ha voglia di parlare: «Seguo tutte le squadre di Serie A, soprattutto quelle che hanno giocatori giovani e con la voglia di vincere. Da sempre inoltre l’Atalanta, insieme anche all’Empoli, è una delle squadre che meglio lavora nel settore giovanile. È sempre un’emozione vedere i tanti bambini che si allenano a Zingonia». Atalanta che, secondo mister Lippi, «sta facendo un campionato splendido: anzi mi fa pensare alla mia Atalanta, quando nel 1992, fummo ai vertici della classifica per tre mesi, terzi dopo Milan e Inter. La chiamavano "la classifica della Lega"».Bel gioco quello dell’Atalanta di oggi secondo Lippi che crede che in campo serva anche un po’ di sofferenza: «La squadra bergamasca arriva da due sconfitte e un pareggio e domenica incontrerà la Fiorentina. Il bel gioco può andare di pari passo anche con la sofferenza - continua Lippi -. È da stupidi pensare che si possa vincere tutte le partite. Chi lo crede non ha capito nulla: in una squadra bisogna prima di tutto guardare alla sua programmazione. Se c’è una programmazione seria ci può stare anche la sofferenza. Io credo che i tifosi dell’Atalanta debbano essere soddisfatti per quello che questa squadra sta facendo, da sempre, e non solo per questa bella stagione».E non manca un commento su mister Del Neri: «È una persona intelligente e sta ben organizzando il gioco - continua l’allenatore della Nazionale -. La trasferta con la Fiorentina di domenica sarà una partita difficile: la squadra toscana è motivata ed è molto tosta, soprattutto dopo la delusione del risultato di ieri (mercoledì, ndr) contro il Bayern Monaco».E i giocatori dell’Atalanta possono sperare nella Nazionale? A questa domanda Lippi si fa più restio. «Sui singoli non parlo, ma ho sempre pensato che tutti i giocatori dai 18 ai 40 devono sognare la Nazionale». E se su Floccari non si pronuncia, su Cigarini risponde: «Credo che su di lui si debba chiedere a Gigi Casiraghi», mentre per Doni risponde ancora con il «sogno da Nazionale»: «Tutti i giocatori ci devono sperare: la Nazionale deve essere sempre l’obiettivo dei calciatori italiani, dai 18 ai 40 anni».Fabiana Tinaglia

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