L’Atalanta apre un nuovo fronte: s’indaghi su presidente Covisoc

L’Atalanta non ci sta. Rivuole la serie A. Così, dopo aver chiesto al Coni di verificare se l’iscrizione della Roma al campionato sia stata effettuata in tempo, a prescindere della regolarità della fidejussione, adesso tira in ballo Francesco Ghirelli e Salvatore Pescatore, i due più alti funzionari della Federcalcio.

Il club bergamasco, alle prese con una battaglia per ora solo in ambito sportivo, ha inviato oggi un «documentato dossier-esposto», con il quale chiede al capo dell’ufficio indagini Figc, Italo Pappa, di «approfondire alcuni aspetti sino ad oggi rivelatisi trascurati nel corso delle audizioni». In particolare, l’Atalanta punta il dito contro il ruolo di Salvatore Pescatore, presidente della Covisoc (chiede «di vagliarne approfonditamente il ruolo e l’operato»), dopo che i dubbi espressi sulle fideiussioni Sbc da Carlo Catenaccio, revisori conti della C, gli sarebbero stati riferiti da Francesco Ghirelli.

L’esposto chiede «di indagare anche sul comportamento tenuto da Ghirelli successivamente al colloquio telefonico con Pescatore», per verificare le misure prese dopo le denunce di Catenaccio. Il club nerazzurro chiede anche che sia «correttamente inquadrata la buona fede dei club coinvolti», esprimendo dubbi sul fatto che la commissione alle società assicurative sia stata pagata in «numerosissimi titolo di credito», ovvero in più assegni frazionati, e non unico assegno circolare intestato alle società.

L’Atalanta sottolinea come da diverse testimonianze sia emerso che i documenti furono prodotti dalla Roma oltre il termine ultimo del 28 luglio, e si riserva «ogni ulteriore azione a tutela dei suoi azionisti». Il presidente Ivan Ruggeri si dice anche pronto ad essere ascoltato dall’ufficio indagini.

(13/08/2003)

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