L’imbattibilità dell’Atalanta ha quattro precedenti

L’ Atalanta ha chiuso il girone di andata senza sconfitte ed è curioso osservare che a partire dagli anni ’60 solo una formazione per decennio ha terminato la prima metà del campionato senza sconfitte. Ma, a differenza di quanto si possa pensare, non tutte le squadre capaci di tale impresa hanno poi ottenuto la promozione.

Prima dell’Atalanta, l’ultimo club a terminare l’andata senza sconfitte è stata la Reggiana. I granata guidati da Marchioro, nel corso della stagione ’92-93, chiusero la prima fase con 12 vittorie e 7 pareggi. La vittoria valeva ancora 2 punti e la Reggiana superò la boa di metà percorso con 31 punti. Gli emiliani disponevano di una difesa impeccabile, testimoniata dalle 5 reti subite in 19 partite, a fronte delle 26 segnate. In primo piano il portiere Bucci. Le prestazioni impeccabili di cui si rese protagonista gli valsero la chiamata di Sacchi al Parma l’anno dopo.

L’inizio del ritorno degli emiliani non fu però dei migliori. La Reggiana venne subito sconfitta a Verona, 1-0. Poi proseguì la marcia vincente, solo parzialmente interrotta dalla sconfitta di Lucca, 2-1 (8ª di ritorno). A promozione già acquisita la Reggiana venne sconfitta all’ultima giornata, 1-0 ad Andria, ma chiuse il torneo al primo posto con 53 punti, 18 vittorie, 17 pareggi e 3 sconfitte (tutte esterne); 41 le reti segnate, 16 quelle subite.

Negli anni ’80 fu la volta del Perugia, ma non andò altrettanto bene. I grifoni rimasero imbattuti per tutta l’andata del torneo ’84-85, ma pagarono l’idiosincrasia alla vittoria. Nelle prime 19 gare il Perugia vinse solo 4 partite, ottenendo 23 punti. Nel ritorno i biancorossi fecero meglio, conquistando 7 successi e 11 pareggi che fruttarono 25 punti. Il Perugia prolungò la serie utile a 30 giornate, cadendo solo alla 12ª di ritorno (4-1 a Pisa). Quella con i nerazzurri rimase l’unica sconfitta stagionale, ma l’esiguo numero di vittorie relegò il Perugia al quarto posto, con 48 punti, alle spalle di Bari (49), Lecce e Pisa (50): ai quei tempi salivano in A solo le prime tre.

Negli anni Settanta, subito dopo il Mondiale argentino, fu la volta del Cagliari. Gli isolani chiusero l’andata con 9 vittorie e 10 pareggi, 26 reti segnate e 9 subite: 28 i punti in classifica, dietro all’Udinese che nonostante due sconfitte girò a 29 punti. Come la Reggiana, 14 anni dopo, anche il Cagliari perse l’imbattibilità alla prima di ritorno (1-0 a Pistoia). La squadra rossoblù attraversò un periodo di appannamento dopo il giro di boa (3 sconfitte in 5 partite) e alla quarta il Cesena s’impose al Sant’Elia per 1-0 e la domenica dopo perse a Lecce 2-1. Il Cagliari si riprese tornando a perdere solo alla 15ª in casa con il Monza (1-0) e poi, a promozione aritmetica, all’ultima giornata (3-1 a Brescia).

L’Udinese chiuse trionfalmente con 55 punti, poi il Cagliari a quota 49.

Negli anni Sessanta ’60 fu la volta della Sampdoria. Nel ’66-67 i blucerchiati finirono l’andata con 8 vittorie e 11 pareggi, 24 reti segnate e 9 subite, di cui solo una in casa, alla quarta giornata nel successo per 3-1 con il Novara. L’imbattibilità nella prima fase degli uomini di Fulvio Bernardini fu favorita dalla difesa: per otto giornate, dalla ottava alla quindicesima, i doriani non presero gol, segnandone dieci. La Sampdoria si laureò campione d’inverno con 27 punti, a pari merito del Varese. La prima sconfitta per i blucerchiati giunse alla terza di ritorno, 2-1 in casa contro la Reggiana. Poi la Samp cadde tre settimane dopo nel derby con il Genoa (1-0). Altre due sconfitte arrivano alla tredicesima (1-0 a Modena) e alla terz’ultima (2-1 a Savona).

La Sampdoria completò la stagione con 20 vittorie, 14 pareggi, 4 sconfitte, 47 reti segnate e 18 subite (54 i punti in classifica che valsero il primo posto con tre lunghezze sul Varese e dodici sulle terze).

In sintesi, se ricordiamo che per l’Atalanta i risultati utili iniziali consecutivi sono 23, Reggiana, Cagliari e Sampdoria sono già state superate, essendosi fermate le prime due a 19 e i dorici a 21. Solo il Perugia ha fatto meglio e, ironia della sorte, è l’unica squadra che poi non è stata promossa.

(21/01/2004)

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