Mandorlini: avanti così e arriverà la A

Andrea Mandorlini non vuole ancora sbilanciarsi. «Quando parlerò di serie A? Le prossime otto partite saranno decisive per noi. Avellino, Treviso in casa e Salerno, poi a inizio ritorno la trasferta a Venezia e quattro partite in casa su cinque: Fiorentina, Piacenza, AlbinoLeffe e Genoa. Se saremo l’Atalanta, a quel punto saremo quasi in A».

Il tecnico ha spiegato il segreto dell’imbattibilità nerazzurra: «La nostra vocazione è offensiva: si gioca sempre per vincere, senza paura. C’è un’idea di gioco, i ragazzi sono stati bravi a crederci e a proporla». Poi rifiuta l’etichetta di un campionato di B mediocre. «La serie B è questa, un campionato nel quale tutti possono perdere contro tutti, e prima o poi succede».

Quindi ripensa a un’estate che non era stata così piena di certezze. «Ricordo tutto. In difesa ho scoperto un equilibrio e una solidità invidiabili, e lì c’è la grande differenza rispetto al mio Vicenza. Poi il centrocampo. Mingazzini e Montolivo come alternative si sono dimostrati all’altezza della situazione, i titolari nel nostro momento migliore hanno fatto la differenza. È venuto da lì il nostro sprint iniziale. Se si aggiunge l’esplosione di Budan, Pazzini da subito all’altezza della situazione, il contributo decisivo di Pinardi e Gautieri ecco la quadratura del cerchio».

Ultimo accenno sul mercato di riparazione: arriverà qualcuno?«Di certo non ci servono attaccanti. Se il presidente vuol farmi un regalo si può cercar di prevenire infortuni che potrebbero condizionarci completando l’organico, in difesa o a centrocampo».

(23/12/03)

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