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Giovedì 26 Dicembre 2002
"Icaro" azzuri nel cielo del Sudafrica
Un gruppo di piloti lombardi tenterà di battere il record del mondo di volo libero con il parapendio a Kuruman. Da superare i 424 km, record di distanza libera assoluta stabilito di recente in Texas
I piloti Italiani impegnati nel tentativo di battere il record del mondo di volo libero con il parapendio hanno trascorso una prima settimana d’ambientamento a Kuruman in Sudafrica. Da superare i 424 km, record di distanza libera assoluta stabilito di recente in Texas.
La meteo della zona prescelta in questo periodo è decisamente inusuale: niente vento al suolo e giornate calde e con un marcata stabilità meteorologica, penalizzante per il volo libero sulle grandi distanze.
Durante i primi tentativi qualche risultato positivo è arrivato: Ermanno Pedroncelli, il valtellinese che detiene l’attuale record italiano, ha percorso 140 km e successivamente 133 insieme al tedesco Olliver Rossel, aggregato alla comitiva azzurra. I voli sono avvenuti in condizioni molto difficili: il cielo era dapprima completamente limpido e privo di nubi che indicassero le indispensabili colonne d’aria calda in ascendenza; in seguito si sono rapidamente sviluppati violenti temporali che hanno costretto i piloti all’atterraggio.
Le giornate per il team sono molto impegnative: sveglia alle 6.30, colazione alle 7, poi immediatamente all’aviosuperficie di decollo per provare e riprovare innumerevoli volte a volare senza motore il più lontano possibile, sperando che la meteo aiuti a battere il record. Il decollo dei parapendio avviene al traino d’appositi fuoristrada, essendo tutta la regione per centinaia di km intorno completamente piatta. Infatti, Kuruman si trova nella regione di Kalahari su un altopiano a 1200 m d’altezza e non è quindi possibile effettuare il decollo con rincorsa dal pendio come avviene di norma sui rilievi alpini.
Occorrono numerosi tentativi per individuare ed agganciare le correnti ascensionali, mentre i piloti restano esposti al sole africano, pesantemente equipaggiati e coperti per resistere alle temperature prossime allo zero che troveranno ad alta quota, qualche volta ben oltre i 4000 metri, altezze accessibili solo respirando con l’aiuto di bombole d’ossigeno per evitare i rischi fisici dell’ipossia.
Oltre ai suddetti Pedroncelli e Rossel, fanno parte della squadra anche Matteo Wieber, Giorgio Corti, Gabriella Ronchi, gli istruttori Enrico Frigerio e Valeria Restelli, tutti di Suello (Lecco), Giorgio Sabbioni di Vimercate (Milano) e Marcello Tessieri di Bosisio Parini (Lecco). Il rientro in Italia è previsto per il 9 gennaio.
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