Recalcati: «Scelta oculata di Vertemati
nell’allungare il contratto alla Remer»

«È pronto per una panchina della massima divisione nazionale ma a Treviglio ha trovato una società seria e una grande tifoseria, perché andarsene?».

Carlo Recalcati, ospite d’onore mercoledì 19 giugno in città con Chuck Jura e i protagonisti di quell’Alpe Sav che nel 1983 volò in serie A1, ha avuto parole di elogio per la Remer e per il suo allenatore Adriano Vertemati. Cominciamo dal coach trentottenne milanese. «Adriano è sicuramente un tecnico di spessore ormai certificato. Sono anni che riesce a inserire in prima squadra giovani privi di esperienza trasformandoli in poco tempo in titolari fissi. Credetemi non è semplice o meglio pochi suoi colleghi riescono».

Alla domanda se non è pronto per una panchina della massima divisione nazionale il pluri medagliato Recalcati, oggi settantaquatrenne ma aggiornatissimo sulle vicende baskettare ha risposto: «Sicuramente sì. In ogni caso appoggio la recente scelta di allungare il contratto che lo lega ai trevigliesi perché quella società è un modello di organizzazione e di funzionalità. In altre parole la Remer dispone di tutto ciò che un coach si augura: un palasport invidiabile, un seguito di tifosi tra i più numerosi e appassionati, un supporto di addetti ai lavori di qualità e si potrebbe continuare. Per di più il sodalizio presieduto da anni da Gianfranco Testa dispone di bilanci contabili puntualmente a posto e quello che promette ai giocatori sotto l’aspetto finanziario viene mantenuto al cento per cento. Da qui ribadisco che la scelta di Vertemati di rimanere in una piazza come quella la condivido a occhi chiusi».

E il prossimo futuro di Recalcati? «Ho deciso di dare un definitivo taglio all’attività agonistica ma non certo al pallone a spicchi. Continuerò a interessarmi attraverso i social e la domenica frequenterò i vari palazzetti, compresi il PalaFacchetti e quello di Bergamo nei confronti del quale tengo indelebili ricordi».

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