Remer, aperta la scommessa
sulla competitività dei baby

C’è chi parla di autentica e coraggiosa scommessa per la Remer attesa ai nastri di partenza, domenica 5 ottobre del suo ventunesimo torneo di fila nella terza divisione nazionale. È l’età dei ben sette suoi titolari (media sui vent’anni) al centro di legittimi interrogativi.

C’è chi parla di autentica e coraggiosa scommessa per la Remer attesa ai nastri di partenza, domenica 5 ottobre del suo ventunesimo torneo di fila nella terza divisione nazionale. È l’età dei ben sette suoi titolari (media sui vent’anni) al centro di legittimi interrogativi.

Le frequenti amichevoli sinora disputate con risultati finali e prestazioni alterne non hanno per nulla chiarito i dubbi in materia. La domanda resta sempre quella: saranno sufficienti la provata esperienza del trentatreenne capitan Rossi e il talento del regista Marino per classificarsi non oltre il tredicesimo posto?

Piazzarsi dal quattordicesimo al sedicesimo, infatti, scatterebbe l’esclusione di accedere alla categoria superiore. Come già pubblicato un paio di settimane or sono se all’inizio della regular season le aspettative dovessero venir meno si potrebbe e auspicabilmente, comunque, tornare sul mercato per provvedere ad adeguati correttivi.

Coach Adriano Vertemati, nell’edizione cartacea de L’Eco ha parlato, riferendosi al girone, di un livello più alto da quando è a Treviglio e invoca a non essere esageratamente critici con i ragazzi. Segno evidente (riteniamo) che pure lui sia consapevole di affrontare un percorso con certezze da scoprire strada compiendo. Alla palpabile politica dei giovani, la dirigenza andando anche in questo caso in controtendenza non ha privilegiato l’ingaggio di alcun giocatore statunitense (il regolamento ne prevede due).

Decisione, questa, non passata inosservata visto che, solitamente, i cestisti americani portano estro e catturano spettatori ovunque. A proposito di pubblico, infine, più che mai augurabile, un consistente incremento dello stesso sugli invitanti spalti del PalaFacchetti. In primo luogo, per i baby trevigliesi sarebbe un contributo con ogni probabilità determinante.

Arturo Zambaldo

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