Remer, trattenere l’entusiasmo
diventa ormai difficile per tutti

Consentiteci di sorvolare sui rigidi schemi imposti ai cronisti di professione per esaltare la cavalcata della Remer nella corrente regular season.

Insomma, quando ci vuole ci vuole. Siamo di fronte a un team il cui budget, secondo chi ne maneggia da tempo, è da obiettivi-salvezza o giù di lì. Bene, a un paio di giornate dal termine abbiamo a che fare con una formazione piazzata al secondo posto, a due sole lunghezze dalla regina Treviso.

E, considerato, ciò che sin qui ci ha regalato non è utopia sognare ulteriori magie. Saremo ripetitivi ma è il caso di esserlo. Meriti dei non annunciati traguardi sono da ripartire tra giocatori, coach e general manager Euclide Insogna. Quest’ultimo da collocare, comunque, in vetta. A lui, infatti, le coraggiose scelte di voltare le spalle agli appetitosi Usa privilegiando, invece, una banda di baby da affidare alle chiocce Marino e Rossi.

Due piccioni con una fava perché oltre alle vittorie sul parquet, la società ha visto entrare in cassaforte il consistente premio in denaro attribuito dalla Lega per l’utilizzo effettivo dei giovani sul campo. Quanto ad Adriano Vertemati, etichettarlo l’applaudito navigatore della Remer-turbo pare addirittura riduttivo. Stupisce che nessuno, oggi come oggi, ai vertici dei sodalizi del basket d’élite non se ne sia accorto.

La classica ciliegina da mettere al centro della prelibata torta è, d’ora in poi, l’accesso ai playoff. Domenica 12, la sfida più importante dal momento che il calendario prevede lo scontro tra Remer e Recanati, ovvero i quintetti a ridosso della capolista. Un blitz a Recanati varrà il doppio tanto più che nella gara finale la Remer ospiterà il fanalino di coda e ormai abbondantemente retrocesso Piacenza. Alè!

Arturo Zambaldo

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