Ruggeri: dieci anni da presidente

Giovedì 24 febbraio 1994, Ivan Ruggeri acquista da Miro Radici (che a sua volta rileverà le quote di Antonio Percassi) il 50% del pacchetto azionario dell’Atalanta; due giorni dopo, sabato 26, Ruggeri diventa il diciottesimo presidente nella storia della società nerazzurra. Ma nei suoi 10 anni di presidenza, c’è un’altra data che Ivan Ruggeri non può dimenticare: mercoledì 19 aprile 2000, giorno in cui, acquistando le quote di Miro Radici, è diventato l’unico proprietario dell’Atalanta.

Oggi, dopo 10 anni, Ruggeri ripensa ai suoi primi 120 mesi da presidente, parla con entusiasmo dell’Atalanta, ammette di avere fatto degli errori e critica il sistema-calcio. «Una sola cosa non rifarei - dice -: il mercato del 2001». In un’intervista pubblicata oggi da L’Eco di Bergamo, il presidente si dice stanco e nauseato dal calcio ma non dall’Alatanta.

Invitato a fare il gioco della torre, Ruggeri ha affermato: «Carraro e Galliani li butterebbei giù tutti e due. Come dirigenti li stimo, ma li ritengo responsabili per quello che è successo nell’ultimo anno. Sono stati succubi del potere. Comunque, se permette, giù dalla torre butterei anche Petrucci».

Nel bilancio dei 10 anni da numero uno dell’Atalanta, Ruggeri parla anche dei suoi grandi campioni, Vieri e Inzaghi su tutti, ma anche Tovalieri, Lentini, Caccia, Lucarelli, Ventola e Doni. Infine un ricordo dei momenti più tristi come la morte di Pisani: «Una grande tragedia, e purtroppo non è stata la sola. Mi riferisco al dottor Polini e ai consiglieri Capelli, Sensi, Urio e Bresciani».

(24/02/2004)

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