Anni Sessanta, via Maglio del rame
Il liceo? No, qui c’erano le elementari

Storylab oggi ci porta in via Maglio del Rame, dove oggi c’è il liceo Mascheroni che all’epoca non era ancora nato. Al suo posto all’epoca c’era una scuola elementare. E non è l’unico dettagli che negli anni è cambiato in questa strada della città.

Eccoci in via Maglio del rame, strada di Bergamo tra Borgo Santa Caterina e via Suardi. Lo scatto apparso su Storylab non ha una data precisa, ma a giudicare dai modelli delle auto parcheggiate potrebbe risalire agli anni Sessanta. In questa via è cambiato quasi tutto, ma prima di parlare degli edifici parliamo del nome: perché «Maglio del rame»? Perché da queste parti, proprio tra il Borgo e via Suardi, in passato sorgeva un maglio per la lavorazione del rame. Il maglio venne demolito sul finire dell’Ottocento, ma il ricordo è rimasto ed è diventato appunto il nome di una strada. Il maglio, tra l’altro, non era l’unica fabbrica della zona: qui infatti c’erano anche filatoi e macine, i cui ingranaggi si muovevano grazie alla roggia Serio, oggi coperta.

Veniamo agli edifici: quello sulla sinistra, ci spiegano i lettori di Storylab, era la cascina «dove abitava la famiglia Cortinovis con relativa falegnameria», cascina poi demolita per fare posto al nuovo complesso residenziale che vediamo oggi imboccando la rotatoria (anche quella nuova). A destra, invece, si vede l’edificio di una scuola: il liceo Mascheroni? Oggi sì, ma all’epoca dello scatto no. L’edificio infatti ospitava una scuola elementare, la «Alberico Da Rosciate», poi trasferita in via Codussi: «Già nell’anno scolastico 1973-1974 – ci scrive un ex allievo – fummo trasferiti in via Codussi per frequentare la quinta elementare», ci scrive un ex allievo della scuola. Al posto della scuola elementare in via Maglio del Rame trovò casa il liceo Mascheroni, fondato nel 1985.

Tutto cambiato anche sullo sfondo della foto: le vecchie costruzioni sono state abbattute per fare spazio al prolungamento dello stesso mascheroni e ai nuovi condomini. Ecco il confronto fra ieri e oggi nello scatto del nostro Beppe Bedolis.

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