Fridays for future, il 23 settembre sciopero per il clima

(di Andrea Doi e Claudia Tomatis) (ANSA) - TORINO, 26 LUG - Greta Thunberg non c'è a Torino, saluta in collegamento web, "contenta che le persone possano nuovamente ritrovarsi". Il secondo meeting europeo di Fridays for Future (Fff) però vive dell'impegno delle centinaia di giovani che si sono ritrovati per il primo dei cinque giorni nel capoluogo piemontese. Quasi a suggerire che il movimento capace di portare in piazza ormai milioni di persone in tutto il mondo contro la crisi climatica le sia grato, ma abbia sempre meno bisogno di lei. O almeno, che una pausa le sia concessa.

Gli attivisti intanto rilanciano subito per l'autunno, con una nuova iniziativa: "Il 23 di settembre ci sarà il Global Strike dei Fridays, lo sciopero generale per il clima, e sarà un momento importantissimo al quale - spiegano - ci dobbiamo preparare con impegno, cercando di immaginare un futuro alternativo". E non mancano di sottolineare come l'appuntamento cadrà due giorni prima delle elezioni politiche in Italia, previste il 25 settembre. "Si andrà a costruire - dicono del voto - la direzione che ci dovrà guidare per i prossimi cinque anni ed è un evento di portata storica. Dobbiamo chiedere a chi ha il potere di prendersi le proprie responsabilità. Dall'altra tutti quanti noi, come società civile, come movimenti, dobbiamo cercare di stimolare un cambiamento anche negli stili di vita".

L'importanza del movimento Friday for Future come punto di riferimento per cambiare le sorti del Pianeta, nello stesso giorno ha visto un'altra occasione per mostrarsi nella sua concretezza, con un appello che viene dal Cnr: serve l'impegno di tutti e in particolare dei giovani per ridurre subito le emissioni contro il cambiamento climatico, che sta minacciando gli orsi polari con ondate di caldo anomalo. È arrivato da Marco Casula, tecnico dell'Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) di Venezia e station leader della base artica Dirigibile Italia del Cnr, attualmente a Ny-Alesund, centro internazionale di ricerca nelle Isole Svalbard a circa mille chilometri dal Polo Nord. "È soprattutto da loro, dalle nuove generazioni - dice parlando di Fff - che attendiamo l'impegno e l'energia per guardare con fiducia al nostro futuro".

Giovani pronti a tracciare nuove strade per cambiare. "Tema centrale per noi - evidenziano in apertura del meeting - è quello della decolonizzazione, un tema di cui spesso si parla, ma altrettanto spesso non si prendono le proprie responsabilità.

È chiaro - aggiungono - che i Paesi occidentali debbano prendersi una responsabilità storica, riuscendo quindi a dare sempre più spazio a tutte e a tutti le attiviste che in giro per il mondo si battono e rischiano tantissimo per smascherare contraddizioni che ci travolgono". Una delle più grandi delusioni della Cop26 (la Conferenza annuale delle Nazioni unite sul cambiamento climatico dello scorso novembre), spiegano chiaro, è stata proprio "tutta la battaglia rispetto ai fondi da mettere a disposizione dei Paesi in difficoltà e impoveriti.

Si sono presi anche uno spazio di ritrovo, il Climate Social Camp, nel parco cittadino della Colletta, che si alternerà al campus Einaudi per conferenze, laboratori e azioni dimostrative.

(ANSA).

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