La leggenda
del pesce spazzino

Ci sono animali che vengono bistrattati. Un po' perché non si ha il desiderio di saperne di più e un po' perché a loro sfavore aleggiano singolari credenze. Il pesce pulitore rientra in questa cerchia di sfortunati.

Ci sono animali, che più di altri, vengono bistrattati e considerati con superficialità. Un po' perché non si ha il desiderio di saperne di più e un po' perché a loro sfavore aleggiano singolari credenze che rinforzano una serie di scelleratezze nei loro riguardi. Il pesce pulitore rientra a pieno titolo in questa cerchia di sfortunati amici con la coda.

Sono infatti considerati gli «spazzini» dell'acquario, cioè in grado di mangiare ogni sorta di rifiuti, dalle alghe ai residui alimentari, fino agli escrementi degli altri ospiti in vasca. E così moltissime persone li considerano dei piccoli bidoni-aspiratutto, che non necessitano di un mangime proprio, salvo poi non comprendere perché, dopo qualche tempo, si ammalino e muoiono. Sembra impossibile da credere ma il luogo comune prevede che esistano in natura (e quindi anche in acquario), animali deputati a tenere salubre e pulito l?ambiente in cui altri pesci vivono, mangiando alghe o feci, a seconda dei casi. Ma è ovvio che non può essere così.

Oggi i pesci pulitori in vendita nei negozi di acquariologia si dividono fondamentalmente in due gruppi: i «pulitori di vetro» e i «pulitori di fondo». La categoria dei primi comprende quei pesci dotati di bocca «a ventosa», che sfruttano questa loro particolarità per attaccarsi alle pietre, ai trochi e alle foglie, contrastando col minimo sforzo le forti correnti nelle quali questi pesci vivono abitualmente Nei negozi che vendono pesci il più famoso è quello classificato con il generico nome di Ancistrus, noto a tutti per la sua consuetudine di raschiare via le alghe, attaccandosi ai vetri e agli oggetti dell?acquario. I pulitori di fondo sono invece tranquilli pesci che conducono la maggior parte della loro vita posati sul fondo perlustrandolo in lungo e in largo; in un acquario possono cibarsi anche di residui di cibo lasciato involontariamente da altri pesci, ma ovviamente non solo di quello.

I più diffusi sono i Corydoras, ma il neofita preferisce l'acquisto dell'Ancistrus, che con la sua bocca a ventosa perennemente appiccicata ai vetri regala un'immagine particolare e l'illusione che le pareti dell'acquario risplenderanno come non mai. In realtà, come ogni animale, l'Ancistrus è un pesce che ha delle esigenze specifiche e il nutrimento di alghe può rappresentare solo una parte minimale della sua dieta; l'alimentazione corretta dovrebbe essere basata sulla somministrazione di specifiche pastiglie per pesci da fondo, ricche tra l'altro di proteine vegetali e spirulina. Negli ultimi tempi sono stati immessi sul mercato dei mangimi di nuova concezione, che una volta raggiunto il fondo, si ammorbidiscono in fretta ma non si disgregano (e non inquinano l?acqua), rimanendo così a disposizione dei pesci per lungo tempo.

Tutti i pesci pulitori svolgono un ruolo insostituibile per mantenere in perfetta salute l?ecosistema dell'acquario, ma per farlo devono essere rispettati nei loro bisogni primari. Purtroppo sono ancora decine i pesci che muoiono di fame e di stenti negli acquari, con la pancia incavata a causa della denutrizione, prigionieri dell'ignoranza di individui che hanno dimenticato che nessuna creatura può sopravvivere se non ha di che cibarsi. Ma nonostante questo, la leggenda metropolitana del «pesce spazzino» che si nutre di escrementi, è dura a morire e anzi trova sempre nuovi adepti. Buona consapevolezza.

Marco Bergamaschi

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