Confindustria chiede semplificazione nella riforma del diritto d'autore nel digitale

BRUXELLES - Come riformare il diritto d'autore nell'editoria digitale è stato il tema dell'incontro promosso dall'eurodeputato Brando Benifei (Pd) al Parlamento europeo con rappresentanti di Confindustria digitale.

 

La proposta di direttiva sul diritto di autore nel mercato digitale sarà votata in commissione Giuridica (Juri) a metà marzo, anche se le divisioni politiche tra chi difende le start-up e chi difende gli interessi dei grandi editori, potrebbero far slittare il voto.

 

A far discutere è in particolare l'art.11 della proposta della commissione europea relativo al "diritto di autore ancillare", un diritto di autore accessorio proposto per contrastare piattaforme come Google News, accusate di sottrarre lettori e pubblicità ai più tradizionali giornali online. "Non c'è nessuna garanzia che questo nuovo diritto di autore possa aiutare a finanziare il giornalismo d'inchiesta", ha spiegato Benifei, "il rischio invece è che si finisca per ostacolare la sperimentazione delle start-up".

 

"Senza gli aggregatori di notizie come Google news, sarà più difficile far diffondere le proprie notizie", dice Matteo Rainisio, vice presidente di Anso, associazione nazionale di piccoli editori online. Per Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, bisogna puntare sullo sviluppo dell'innovazione digitale in Italia, che sta recuperando sul ritardo accumulato in passato. "Dobbiamo massimizzare gli interessi collettivi. E' importante trovare una soluzione europea ma l'approccio deve essere rivisitato. E bisogna puntare sulla semplificazione per ridurre i costi di transazione". "E' importante trovare un accordo all'interno di questa legislatura", ha concluso Patrizia Toia, capogruppo della delegazione Pd al Parlamento europeo.

 

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