Juncker, delusione su migranti, a summit mancato accordo pieno

STRASBURGO - Sulla migrazione "c'è un certo grado di delusione perché non siamo riusciti ad arrivare ad un accordo pieno sulla proposta della Commissione". Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ha spiegato come questo significhi che "non siamo nella condizione di ottenere dal Consiglio che si possa arrivare ad avre tutto entro luglio". "Ci manca il fatto - ha aggiunto - che alcuni Stati membri non sono pronti a prendere sul serio queste scadenze per cui si possa arrivare per queste proposte restanti ad una conclusione. Se le proposte della Commissione fossero state adottate allora, tutte e sette, non ci troveremmo in questa situazione e adesso dobbiamo accelerare, invece che mettere un freno".

 

"Se dovessi guardare al Consiglio europeo per me è un bicchiere che avrebbe potuto essere più pieno, senza guardare alla parte che è vuota". Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. "Abbiamo preso delle decisioni molto importanti, nel 2020 ci saranno interventi sulle frontiere esterne e questo è molto importante: 10 mila guardie sulle frontiere esterne e si tratta di proposte concrete, ed è evidente che c'è la necessità di procedere più speditamente nell'affrontare queste questioni", ha proseguito Juncker. Sull'Africa "non dobbiamo tornare ad un approccio di neocolonialismo, vogliamo decidere con l'Africa, non dell'Africa", ha precisato.

 

"L'ultimo Consiglio europeo si è svolto in una situazione geopolitica in deterioramento, siamo riusciti a fare dei progressi ma la strada è ancora lunga e non è facile", ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk riferendo alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo e riferendosi alla questione migranti. "Il Consiglio europeo", ha aggiunto, "ha inviato un messaggio chiaro a tutte le imbarcazioni, comprese le ong, quello di rispettare la legge e non ostacolare le operazioni della Guardia costiera libica".

 

 

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