Migranti: Ue, Italia aumenti capacità centri detenzione

BRUXELLES - Bruxelles chiama l'Italia ad aumentare la capacità dei centri di detenzione, ritenuti un elemento cruciale per accrescere il numero dei rimpatri. Si legge nella relazione aggiornata sull'attuazione delle politiche migratorie, pubblicata oggi dalla Commissione Ue, che chiede anche l'apertura di tre hotspot aggiuntivi, per la registrazione dei migranti sbarcati, come già pianificato.



Dal canto suo l'Ue, a breve, metterà a punto "una nuova fase di fondi di emergenza", con le autorità italiane.



Inoltre Bruxelles sollecita gli Stati membri a rafforzare i loro contributi alle agenzie dell'Ue impegnate a sostegno dell'Italia Intanto prosegue il lavoro dell'Unione per migliorare "le condizioni spaventose" di molti migranti in Libia e per contrastare il business dei trafficanti di esseri umani. "I programmi finanziati dall'Ue, per rispondere ai bisogni immediati dei migranti, per aiutarli a tornare a casa o per i reinsediamenti funzionano", si legge nella relazione.



Va avanti anche il sostegno dell'Ue alle municipalità in tutto il Paese e nel 2018, fino al 4 maggio, sono 1.006 i profughi ed i migranti che sono stati rilasciati dai centri di detenzione a seguito di interventi dell'Unhcr, facendo registrare un'accelerazione rispetto al totale di 1.428 del 2017.

Inoltre quest'anno sono state condotte 486 visite di monitoraggio nei centri di detenzione.



Col sostegno dell'Ue l'Organizzazione internazionale per le migrazioni prosegue anche col suo programma per i rimpatri volontari assistititi: al 24 aprile sono state 6.185 le persone tornate a casa sane e salve.



Nel 2018, al 6 maggio, sono stati 9.567 i migranti arrivati sulla rotta del Mediterraneo centrale, circa il 77% in meno rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2017. Si legge in una relazione aggiornata sull'attuazione delle politiche migratorie, pubblicata oggi dalla Commissione Ue.



"Tuttavia - si segnala - ci sono stati alcuni forti aumenti nell'ultimo periodo, con 2.072 persone arrivate nelle ultime due settimane di aprile, e la prima di maggio".



Si registra inoltre "un notevole cambiamento nelle principali nazionalità sulla rotta, rispetto al 2017. Ad arrivare di più sono tunisini (20%), eritrei (19%) e nigeriani (7%), mentre le principali nazionalità nel 2017 erano nigeriani, guineani e ivoriani.

 

Un numero significativo di barche per l'Italia è partito dalla Tunisia, circa il 22%, del totale registrato fino al 26 aprile. Anche alla luce degli sbarchi delle ultime settimane in Italia, Bruxelles definisce la situazione "ancora fragile" invitando a restare vigili.

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