Migranti: Ue, lavoro ong cruciale ma tutti rispettino legge

"La preoccupazione che condividiamo" con l'Unhcr "è che ci sono sempre più" morti in mare "nonostante più operazioni e navi europee nel Mediterraneo", afferma la portavoce per la Migrazione della Commissione Ue.

BRUXELLES - "Le Ong hanno spesso avuto un ruolo cruciale e lodevole nel contribuire a salvare vite" dei migranti, "ma allo stesso tempo la legge internazionale deve essere rispettata, e tutti gli attori devono cercare di non perpetuare un modello di business che mette le vite a rischio". E' la posizione ribadita da Natasha Bertaud, portavoce per la Migrazione della Commissione Ue, dopo che l'alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, l'Unhcr, ha chiesto ieri di rafforzare la capacità di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.

 

"La preoccupazione che condividiamo" con l'Unhcr "è che ci sono sempre più" morti in mare "nonostante più operazioni e navi europee nel Mediterraneo - afferma Bertaud -. Salvare vite è sempre stata una delle prime priorità per l'Ue ed abbiamo lavorato senza sosta, per mettere fine a queste morti, con alcuni risultati tangibili: il fatto che dal 2015 le operazioni europee abbiano contribuito a salvare oltre 600mila vite nel Mediterraneo è tra queste. Continueremo a fare il massimo per mettere fine al modello di business dei trafficanti, che perpetua queste morti".

 

 

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