
Con una tabella di marcia e otto azioni di punta da mettere in pratica da qui al 2027, la Commissione europea getta le basi per un futuro mercato europeo di 'crediti natura', bonus per chi tutela l'ambiente pensati per aumentare gli investimenti privati nella transizione ambientale. Nonostante l'impegno a destinare il 10% del proprio bilancio alla biodiversità entro il 2026-2027, l'Ue stima nella comunicazione adottata una necessità di finanziamenti in biodiversità per 65 miliardi di euro all'anno.
"Dobbiamo mettere la natura a bilancio. È esattamente ciò che fanno i crediti naturali. Se ben concepiti, costituiranno uno strumento efficiente e orientato al mercato che incoraggerà il settore privato a investire e innovare", ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a commento della Roadmap Ue sui 'crediti natura' adottata oggi. "Con gli investimenti e l'innovazione generiamo entrate per coloro che lavorano per proteggere la natura, compresi i nostri agricoltori, i nostri proprietari terrieri e i nostri silvicoltori".
La tabella di marcia partirà già quest'anno lanciando un gruppo di esperti che guiderà lo sviluppo tecnico e normativo, contribuendo a definire i criteri, le metodologie e meccanismi di governance di questi mercati green. Gli esperti saranno selezionati dopo il 10 settembre. L'Esecutivo europeo si occuperà inoltre di effettuare una valutazione della domanda e dell'offerta di crediti di natura e da qui fino al 2027 lavorerà per dare vita a un progetto pilota comune finanziato da fondi Ue già esistenti: già diversi Paesi Ue - tra cui Francia, Finlandia, Irlanda e Italia - hanno avviato iniziative di questo tipo a livello nazionale guidate dal governo o dalla società civile. Dal 2026, saranno coinvolte anche le pratiche di rimozione del carbonio dall'agricoltura attraverso un sistema di certificazione di attività agricole e forestali sostenibili con benefici certificati per il clima e la biodiversità. Tra queste - si legge nella comunicazione - saranno incluse il ripristino delle torbiere, la piantumazione di alberi, l'agricoltura e l'agroforestazione sostenibili.
Nel 2027 la Commissione esaminerà i progressi e valuterà i prossimi passi per lo sviluppo dei mercati europei dei crediti di natura, con attenzione particolare a piccoli produttori e piccole e medie imprese. Di crediti naturali in Europa ha fatto cenno per la prima volta la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a settembre nel suo intervento alla Dld Nature Conference a Monaco, in cui ha indicato la necessità di agire nel solco di quanto già fatto in Ue con il mercato di scambio del carbonio, il sistema Ets. Mentre però i crediti di carbonio si basano sul parametro di tonnellate di CO₂ equivalente, i crediti naturali riflettono i risultati in termini di miglioramento della biodiversità.
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