Sì dall'Eurocamera alla semplificazione della carbon tax

BRUXELLES - Sì dall'Eurocamera alla semplificazione del Meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam), la cosiddetta 'carbon tax'. Il Parlamento europeo riunito in mini-plenaria a Bruxelles ha approvato con 564 voti a favore, 20 contrari e 12 astenuti la proposta avanzata a febbraio dalla Commissione Ue nel quadro del pacchetto Omnibus per esentare dai vincoli del Cbam i piccoli importatori di merci. Gli eurodeputati hanno sostenuto il disegno di Bruxelles di introdurre una soglia fissata a 50 tonnellate di prodotto per anno civile entro la quale le aziende, ad eccezione di elettricità e idrogeno, potranno essere esentate dall'acquisto dei certificati di carbonio. Una misura che, secondo l'esecutivo Ue, consentirà di esentare il 90% degli importatori a dodici stelle pur mantenendo l'obiettivo di coprire il 99% delle emissioni totali di CO2 derivanti dalle importazioni di ferro, acciaio, alluminio, cemento e fertilizzanti. L'Eurocamera è ora pronta per avviare il negoziato con i Paesi Ue, che devono ancora adottare la loro posizione.

"Il Cbam è uno strumento fondamentale per evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e incentivare l'azione per il clima al di fuori dell'Ue", ha sottolineato il relatore, l'eurodeputato democratico Antonio Decaro. "Questo approccio ci consente di semplificare le procedure per le imprese senza smantellare o indebolire il meccanismo. Continueremo a lavorare con rapidità per garantire certezza giuridica a tutti gli operatori coinvolti", ha aggiunto. La misura di semplificazione è stata sostenuta da un'ampia maggioranza di eurodeputati. Anche tra le fila della delegazione italiana, i deputati hanno votato tutti a favore tranne i leghisti Paolo Borchia, Susanna Ceccardi, Aldo Patriciello, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri e Roberto Vannacci che si sono astenuti. Dopo il via libera dell'Eurocamera, quello dei Paesi Ue è atteso al Consiglio Affari Generali del 27 maggio.

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