Ue propone giro di vite per violazioni sanzioni a Mosca

BRUXELLES - La Commissione Europea presenta oggi una proposta per armonizzare i reati e le sanzioni per la violazione delle sanzioni alla Russia. La proposta stabilisce norme comuni che renderanno più facile indagare, perseguire e punire le violazioni in tutti gli Stati membri. Ciò significa che aggirare o tentare di aggirare le sanzioni occultando fondi o nascondendo il proprietario finale dei fondi sarà un reato. A seconda del reato, la singola persona potrebbe essere soggetta a una pena di almeno cinque anni di carcere; le società potrebbero essere soggette a sanzioni non inferiori al 5% del fatturato mondiale totale.

"L'attuazione delle misure restrittive dell'Ue in seguito all'attacco russo all'Ucraina dimostra la complessità dell'identificazione dei beni di proprietà degli oligarchi, che li nascondono in diverse giurisdizioni attraverso elaborate strutture legali e finanziarie. La direttiva proposta stabilirà lo stesso livello di sanzioni in tutti gli Stati membri. In questo modo si colmeranno le lacune giuridiche esistenti e si aumenterà l'effetto deterrente della violazione delle sanzioni dell'Ue", nota la Commissione.

La proposta include un elenco di reati tra i quali "mettere fondi o risorse economiche a disposizione di, o a beneficio di, una persona, un'entità o un organismo designati; il mancato congelamento di tali fondi; consentire l'ingresso di persone designate nel territorio di uno Stato membro o il loro transito nel territorio di uno Stato membro; effettuare transazioni con Paesi terzi che sono vietate o limitate da misure restrittive dell'Ue; commerciare in beni o servizi la cui importazione, esportazione, vendita, acquisto, trasferimento, transito o trasporto sono vietati o limitati; fornire attività finanziarie vietate o soggette a restrizioni oppure fornire altri servizi vietati o soggetti a restrizioni, come servizi di consulenza legale, servizi fiduciari e servizi di consulenza fiscale". La proposta sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell'ambito della procedura colegislativa ordinaria.

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