Un Palazzo per l'arte strappata a mafia

(ANSA)- ROMA, 4 MAG - Un de Chirico in cucina, due Fontana insoggiorno, Guttuso, Dalì, Sironi e Carrà affastellati a decinesulle pareti di casa, anche in bagno. O parcheggiati nelle altredimore da mille e una notte del boss, a Reggio, Roma, Parigi.Non è detto che il re del videopoker Gioacchino Campolo fosseveramente un esperto d'arte, tanto più che diverse volte ècaduto suo malgrado nella trappola dei falsari. Di certocomprava per investire le enormi fortune accumulate con losfruttamento delle slot. E di solito sceglieva il meglio.Sequestrata in via definitiva dallo Stato, l'incredibilecollezione torna ora alla collettività, fiore all'occhiello delgrande Palazzo della Cultura che dal 7 maggio apre le porte aReggio Calabria, con i tesori strappati alla mafia e non solo. "Questo è lo stato che vogliamo", sorride orgogliosol'assessore provinciale alla cultura e alla legalità EduardoLamberti Castronuovo. Nei 4mila metri spazio anche perl'incredibile collezione San Paolo e per le opere di 250 artistidella città.

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