Vaccini: Ue, in Italia impatto positivo obbligo

BRUXELLES - Dal 2015 al 2018 la fiducia nei vaccini 'è aumentata in Italia' e i 'dati recenti forniscono prove di un impatto positivo del rafforzamento della legge sulle vaccinazioni obbligatorie'. E' quanto si legge nella bozza di parere sui Programmi di vaccinazione e sistemi sanitari in Europa, redatta dal gruppo di esperti indipendenti che fornisce alla Commissione Ue consulenze sui modi efficaci di investire nella salute. Nel documento si riportano anche i risultati di una ricerca del 2016, quando l'Italia si segnalava ai primi posti in Ue per lo scetticismo sui vaccini.

 

Secondo l'indagine, nel 2016 gli italiani erano i primi in Europa a credere che i vaccini non fossero importanti per i bambini (14% degli intervistati) e circa il 20% non li riteneva sicuri, 'doppiati' dai francesi (oltre il 40%). Per quasi 18 connazionali su cento, inoltre, i vaccini erano inefficaci. Secondo la bozza di parere, che sarà adottato nelle prossime settimane dopo un'audizione al Parlamento europeo, la copertura vaccinale è aumentata tra il 2016 e il 2017, dallo 0,9% per la vaccinazione contro il tetano a 24 mesi al 4,4% per la vaccinazione morbillo-parotite-rosolia a 24 mesi. Nel documento si trova anche una rapida ricognizione delle risposte di diversi Paesi allo scetticismo sui vaccini. In Australia si pensa a multare gli asili che accolgono bambini non vaccinati. La Germania, dove il fenomeno è in crescita, nel 2017 ha varato una legge che prevede la non ammissione del bambino non vaccinato a scuola e una multa al genitore.

 

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