Haiti/ Arrivano i soccorsi, si scava senza sosta a Port-au-Prince
Roma, 15 gen. (Apcom) - Si scava senza sosta tra le macerie a Port-au-Prince. La capitale di Haiti si è trasformata in un grande cimitero, i cadaveri sono ovunque, mentre migliaia di persone sono ancora sepolte vive sotto gli edifici sgretolati dal sisma. Assai incerto resta il bilancio complessivo delle vittime: la Croce Rossa internazionale parla di un numero di morti tra 45mila e 50mila, ma si teme che le vittime possano arrivare a mezzo milione. Circa 7.000 cadaveri sono già stati sepolti in una fossa comune, ha annunciato il presidente René Preval.
Dopo i primi sopralluoghi effettuati dai funzionari italiani
negli hotel Montana e Christopher di Port-au-Prince, le due
strutture alberghiere dove si ritiene alloggiassero cittadini
stranieri, la Farnesina non ha ancora notizia di italiani
coinvolti ed è riuscita finora a contattare 120 connazionali. Ma
sono ancora decine quelli che mancano all'appello.
Intanto, nel caos e tra mille difficoltà logistiche, cominciano ad arrivare i primi aiuti. Un volo dell'Unicef ha portato beni di prima necessità: l'organizzazione ha anche distribuito 2.500 kit contenenti utensili per cucinare e 5mila sacchetti d`acqua da un litro. Un aereo cargo di Medici senza Frontiere ha scaricato materiale sanitario, coperte, teli, set da cucina, tende. Gli Stati Uniti invieranno un'intera brigata di 3.500 soldati, tra cui 2.200 marines ad Haiti, per contribuire agli aiuti umanitari; per Barack Obama si tratterà di "uno dei più grandi sforzi umanitari della storia" americana.
Gli aiuti appena giunti sull'isola hanno già dato i primi
risultati. Una squadra speciale è riuscita ad estrarre vivo
dalle macerie un dipendente delle Nazioni Unite. E' stato
individuato e portato in salvo, con una gamba fratturata, anche
il presidente del Senato di Haiti, Kelly Bastien. Era rimasto
intrappolato sotto le mure sgretolate del suo ufficio.