Libro rivela: Churchill ordinò l'assassinio di Benito Mussolini

Libro rivela: Churchill ordinò l'assassinio di Benito Mussolini
Storico Pierre Milza: Per recuperare carteggio compromettente


Roma, 3 set. (Apcom)
- Winston Churchill avrebbe ordinato l'assassinio di Benito Mussolini per evitare che alcune lettere compromettenti per il primo ministro britannico finissero di dominio pubblico. Lo sostiene lo storico francese, Pierre Milza, esperto di fascismo, autore dell'ultimo libro inchiesta sulle ultime ore di vita del duce ("The Last Days of Mussolini"), citato dal quotidiano britannico Telegraph.

"Non c'è dubbio, a giudicare dalle dichiarazioni pubbliche fatte nel 1920 e nei primi anni `30, che Churchill fosse un ammiratore di Mussolini. E anche di Roosevelt", afferma Milza rivelando che "una volta Churchill disse 'il fascismo ha reso un servizio a tutto il mondo... Se fossi italiano, sono certo che sarei stato con Mussolini". Una posizione "comprensibile nel 1927, quando essere fascista non significava ancora essere amico di Hitler e complice del genocidio", sottolinea lo storico francese. "Ma quando si diventa capo di stato ed eroe di guerra per il popolo britannico, si cerca di evitare che" carteggi compromettenti possano finire in mani sbagliate, aggiunge Milza.

Nell'aprile del 1945, Mussolini e Claretta Petacci vennero arrestati dai partigiani nei pressi di Dongo sul lago di Como mentre cercavano di fuggire in Svizzera. Malgrado il duce si fosse nascosto in un convoglio misto di italiani e SS, travestito da ufficiale tedesco, venne comunque riconosciuto. Mussolini e la Petacci vennero fucilati e i loro corpi appesi a testa in giù a Piazzale Loreto a Milano.

Nel suo libro, "The Last Days of Mussolini", Milza sostiene che questa ricostruzione potrebbe spiegare il motivo per cui Churchill decise di andare in vacanza, in completo anonimato, a poche miglia di distanza dal luogo dell'arresto del duce."Probabilmente" Churchill "era andato lì solo per dipingere. Comunque è plausibile che" l'ex premier "si trovasse in quella zona per altri motivi, come per alcuni pantaloni gettati nel lago assieme a documenti e a un bottino, che poi sarebbero stati recuperati dai servizi segreti. Non possiamo escludere completamente questa teoria", precisa Milza.

Secondo quanto riferito nel 2004 da Bruno Lonati, un ex partigiano, un agente britannico del British Special Operations Executive, avrebbe partecipato all'operazione per eliminare Mussolini e per recuperare documenti "molto importanti" che non sono mai stati trovati.


© RIPRODUZIONE RISERVATA