Scienza/ Eiaculazione precoce, ne soffrono 4 milioni di italiani

Scienza/ Eiaculazione precoce, ne soffrono 4 milioni di italiani Per il 76% 'condizione imbarazzante' più di disfunzione erettile

Roma, 25 nov. (Apcom) - Per loro il sesso dura troppo poco, e le ricadute possono essere importanti sia dal punto di vista personale, sia dal punto di vista del benessere della coppia: sono 4 milioni gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce (EP) ai quali, spiegano gli andrologi riuniti a Roma al XXVI congresso della Società Italiana di Andrologia, bisogna "garantire il diritto alla salute sessuale". Chi soffre di questo disturbo pone numerose barriere ad affrontare il problema soprattutto per imbarazzo, spiegano gli andrologi: il 76% degli uomini che soffre del disturbo lo ritiene imbarazzante, ancor più della disfunzione erettile, tanto è vero che solo il 42% degli uomini ne ha parlato nell'ultimo anno e chi lo ha fatto si è aperto con la partner e non con il medico. Il 50% si sente meno sicuro di se stesso e delle proprie capacità sessuali, e ancora un uomo su due avverte che il disturbo nuoce alla relazione di coppia. Il 64% degli uomini con EP, poi, riporta "molta" o "moltissima" frustrazione assai più spesso delle persone che non soffrono della condizione: "Fino a ieri si pensava alla salute sessuale in termini quantitativi, di numero di rapporti o di 'tacche sul fucile' per così dire, - spiega Emmanuele Jannini, autore al Congresso SIA della lettura magistrale 'Comprendere e trattare l'eiaculazione precoce' -. Invece il metro più giusto e moderno per valutare questa sfera importantissima della vita umana è la qualità. Da questo punto di vista una coppia 'colpita' dall'eiaculazione precoce non può che vedere negato il diritto alla salute sessuale: l'incapacità dell'uomo di controllare l'eiaculazione porta a rapporti sessuali brevi che lasciano insoddisfatto lui ma anche lei con conseguente frustrazione". L'eiaculazione precoce può essere considerata "come la negazione di un diritto, quello alla salute sessuale", affermano gli andrologi della Sia. Chi soffre di questo problema "vede infatti negata la possibilità di vivere la sessualità in modo sereno, essendo obbligato a 'tempi stretti' e inevitabili insoddisfazioni per sé stesso e per la partner. Oggi questo diritto - concludono gli andrologi - può però essere ritrovato grazie all'aiuto dello specialista in andrologia, a cui è necessario rivolgersi con fiducia".

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