Pd/ D'Alema:Alleanza tra progressisti e moderati che valga il 60%

Pd/ D'Alema:Alleanza tra progressisti e moderati che valga il 60% Insufficiente lo schema Bersani-Di Pietro-Vendola.Rispetto Casini

Roma, 16 ott. (TMNews) - Un'alleanza in grado di valere almeno il 60% dell'elettorato. Un nuovo centrosinistra capace di andare oltre il vecchio Ulivo. E' la proposta di Massimo D'Alema (Pd) lanciata in una intervista al Corriere della Sera."Berlusconi - spiega - ha la forza di impedire che si formi un governo di larga responsabilità ma non ha la capacità di rilanciare una prospettiva di fine legislatura. Per cui tocca alle opposizioni sbloccare la situazione avanzando una proposta che già dall'annuncio possa accelerare il mutamento"."Le opposizioni - osserva D'Alema - devono definire un progetto alternativo di governo non una mera alleanza elettorale. Dobbiamo offrire agli italiani una vera prospettiva politica in grado di unire le forze e dare speranza al paese. L'Ulivo in passato è stato capace di vincere con il 45-43% ma a questo punto non basta. Ci vuole un'alleanza politica, sociale e culturale che aggreghi almeno il 60%. Occorre un consenso largo, un'alleanza tra progressisti e moderati, un progetto capace di guidare il paese per almeno una legislatura".Quello di Bersani-Di Pietro-Vendola, secondo il democratico, è "uno schema insufficiente ma ricordo a tutti coloro che hanno ironizzato su quella foto che quei tre signori rappresentano oggi, secondo gli ultimi sondaggi, il 44%. Una parte molto larga del mondo del lavoro e della cultura, senza la quale non vi è possibilità di rinnovamento nel paese". Secondo D'Alema "non è impossibile" che vadano d'accordo Marcegaglia e Vendola. Quest'ultimo, osserva, "è un uomo di governo, non è giudicabile per la sua sola produzione letteraria e parliamo comunque di una sinistra che esprime il sindaco di Milano, non di un gruppetto estremista".Quanto a Pier Ferdinando Casini, D'Alema sottolinea: "Ha fatto la scelta coraggiosa di collocarsi all'opposizione rischiando di restare fuori dal Parlamento. E quando un uomo politico si mette in gioco va rispettato". L'ex premier parla anche di Luca Cordero di Montezemolo sostenendo che "non abbiamo bisogno di demiurghi che si illudano di potersi sostituire ai partiti e alle forze organizzate. Il paese ha già dato, chiunque pensasse di copiare Berlusconi sbaglierebbe di grosso". D'Alema si dice invece "positivamente colpito da Alessandro Profumo" e definisce Romano Prodi "una risorsa".

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