Nato; Oggi esordio Clinton,in agenda Afghanistan e Russia
Bruxelles, 5 mar. (Apcom) - Rafforzamento dell'impegno in
Afghanistan, con l'invio di rinforzi militari in vista delle
elezioni e raccolta di fondi e uomini per l'addestramento
dell'esercito e della polizia locale; riavvio dei rapporti con
Mosca, con la convocazione a livello ministeriale del Consiglio
Nato-Russia dopo il summit di aprile a Strasburgo-Kehl;
preparazione della 'Dichiarazione nordatlantica', che al vertice
del mese prossimo dovrà riaffermare la 'raison d'etre'
dell'Alleanza atlantica in occasione del suo 60 esimo compleanno.
Sono questi gli argomenti sul tavolo dei ministri degli Esteri
Nato, riuniti per la prima volta oggi a Bruxelles alla presenza
del nuovo segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.
Si tratta di preparare il terreno al rinnovato impegno Nato, che
dovrebbe essere sancito al vertice" del 3-4 aprile co-ospitato da
Strasburgo e Kehl, spiega una fonte diplomatica, sottolineando
che sull'Afghanistan la riunione avrà carattere interlocutorio
perché la 'policy review' decretata dalla nuova amministrazione
Obama durerà fino a fine marzo. "Gli Usa stanno chiedendo a tutti
come la pensano, sta raccogliendo input: quindi gli alleati
ascolteranno cosa ha da dire la Clinton, e viceversa", spiega
ancora la fonte. Di certo si sa che la Casa Bianca schiererà in
Afghanistan 17.000 truppe in più "entro fine luglio", in tempo
per le presidenziali che oggi la Commissione elettorale ha deciso
di non anticipare ad aprile, confermando la data del 20 agosto.
Agli altri la Nato ha chiesto di fornire quattro battaglioni in
più, circa 3.000 uomini. L'Italia, con l'avvicendamento tra gli
Alpini della 'Julia' e la Brigata Folgore, dovrebbe aumentare il
proprio contingente da 2.400 a 2.800 unità. In più si è
dichiarata disponibile a inviare tra i 200 e i 250 uomini per il
solo periodo elettorale, che secondo fonti Nato non avranno
"restrizioni geografiche" e "andranno dove sarà richiesto".
Per coordinare gli sforzi - che saranno rilevanti anche sul
fronte dell'addestramento e della cooperazione allo sviluppo, con
la creazione di un 'trust fund' cui potranno contribuire anche
Paesi estranei alla missione Nato, come Giappone o Russia - si
sta organizzando una riunione ministeriale subito prima del
vertice di Strasburgo-Kehl. Si prevede un formato 'Isaf
allargato', che includa i 15 Paesi non-Nato presenti in
Afghanistan (a partire dall'Australia che ha circa 1.000 uomini),
ma anche altre nazioni interessate alla crisi. Le fonti indicano
come possibile la presenza del Pakistan, della Russia e degli
Paesi dell'Asia centrale che servono da transito al rifornimento
delle truppe Nato. Più difficile, invece, la partecipazione
dell'Iran, anche se Scheffer ha pubblicamente espresso la
disponibilità della Nato a parlare di Afghanistan con Teheran,
mentre il ministro degli Esteri, Franco Frattini, vi si recherà a
breve proprio per discutere dell'argomento.
Sul fronte russo si dovrebbe voltare pagina rispetto al gelo
sceso sui rapporti dopo la guerra in Georgia. "Ma questo non vuol
dire che la condanna della Nato per quanto accaduto o per
l'intenzione russa di costruire basi sul territorio georgiano non
resti", avverte il portavoce James Appathurai. La riattivazione
del Consiglio Nato-Russia verrà 'temperata' quindi dalla
convocazione a tempo record delle commissioni Nato-Georgia e
Nato-Ucraina nel pomeriggio, per accontentare i Paesi dell'Est
più critici verso Mosca (polacchi, baltici, cechi). L'annuncio
arriverà solo questa mattina, per dare il tempo a Kiev di
decidere chi inviare, dopo il licenziamento martedì del ministro
degli Esteri Volodymir Ohryzko da parte del parlamento.
I rapporti Nato-Russia, spiegano ancora le fonti diplomatiche,
dovrebbero ripartire in base alle tre 'linee rosse' delineate dal
vicepresidente Usa Joe Biden alla Conferenza sulla sicurezza di
Monaco a febbraio: no alle 'sfere di influenza' nell'Est Europa,
a partire da Georgia e Ucraina; no al riconoscimento delle
province separatiste georgiane dell'Ossezia del sud e
dell'Abkhazia; no al diritto di veto della Russia alle decisioni
Nato sul suo allargamento. "Detto questo, di un'accelerazione per
Ucraina e Georgia non ne parla nessuno, e questo i russi lo hanno
capito", aggiungono le stesse fonti, riferendosi al potenziale
allargamento che al vertice Nato dell'anno scorso a Bucarest ha
fatto salire su tutte le furie l'ex presidente e attuale premier
Vladimir Putin.
Inoltre da parte Usa ora si nota "un atteggiamento più
utilitaristico" sullo Scudo antimissile, altro tema oggetto di
forti tensioni con il Cremlino. La questione sarà inevitabilmente
uno degli argomenti al centro dell'incontro venerdì a Ginevra tra
Clinton e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, specie
alla luce delle indiscrezioni di stampa secondo cui la Casa
Bianca avrebbe proposto uno scambio tra 'scudo' e negoziati sul
nucleare iraniano, formula tuttavia smentita sia da Washington
che dal Cremlino.
Nella riunione di oggi, infine, "non si escludono" battute sul
Kosovo, dove alcuni Paesi vogliono ridurre il contingente da
15mila uomini della missione Kfor per esigenze di bilancio e per
liberare risorse per l'Afghaniastan. O sulla Croazia, la cui
adesione in occasione del vertice di Strasburgo è compromessa da
problemi di ratifica in Slovenia: il ministro degli Esteri di
Zagabria, Gordan Jandrokovic, sarà presente al tavolo come
osservatore insieme al collega dell'Albania, l'altro Paese in
arrivo nella Nato. Inoltre sono prevedibili contatti informali
sul successore di Scheffer, in scadenza quest'anno, e incontri
con il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, di passaggio
a Bruxelles.