Olimpiadi, Obama sogna Chicago 2016: rush finale per candidatura

Olimpiadi, Obama sogna Chicago 2016: rush finale per candidatura La città spera nei giochi per archiviare la recessione

New York, 29 set. (Apcom) - Michelle Obama dovrà alla fine rimettere il suo discorso nel cassetto: a lanciare l'appello finale per la candidatura di Chicago alla Olimpiadi del 2016 sarà il presidente americano in persona. Barack Obama ha infatti in programma una visita lampo a Copenaghen venerdì prossimo in occasione dell'annuncio del Comitato Olimpico, che deciderà chi ospiterà i giochi olimpici tra sette anni. Una candidatura su cui la Casa Bianca ha puntato sin dall'inizio del mandato, e che nei sogni di Obama dovrebbe rappresentare la festa finale della sua presidenza nella città in cui è politicamente cresciuto.Fino ad oggi Obama aveva passato la fiaccola del comitato organizzativo alla first lady che avrebbe dovuto guidare la delegazione americana in Danimarca, mentre il presidente è alle prese con la riforma della sanità, sbarcata in questi giorni in Senato. La Casa Bianca ha però forzato l'agenda presidenziale proprio per sottolineare l'importanza attribuita ai giochi del 2016, che Obama rilanciò la notte stessa dell'elezione a presidente parlando da Chicago. Obama partirà giovedì sera, raggiungerà la corposa delegazione statunitense a Copenaghen e tornerà a Washington subito dopo l'annuncio del vincitore. Un blitz di poche ore per non lasciare la scena agli altri illustri candidati che porteranno in Danimarca Re Juan Carlos di Spagna e il neo primo ministro giapponese Yukio Hatoyama.Obama punta moltissimo sulle Olimpiadi che si celebreranno nell'agosto del 2016, una data che potrebbe coincidere con la sua uscita di scena politica se tra tre anni sarà rieletto alla presidenza. Obama è considerato inoltre uno dei testimonial più forti in campo, anche alla luce della sua passione per lo sport. Accanto a lui venerdì ci sarà un altro cittadino di Chicago, Arne Duncan, segretario all'Istruzione e suo compagno di squadra nelle periodiche partite a basket. Per lavorare alla candidatura il presidente ha scelto invece una delle sue collaboratrici più fidate, Valerie Jarret (anche lei di Chicago), che ha guidato personalmente il comitato organizzativo dalla Casa Bianca.La vittoria americana segnerebbe inoltre la rinascita di Chicago, che ospiterebbe i giochi a esattamente vent'anni da quelli di Atlanta, e porterebbe nella città un fiume di denaro, stimato in almeno 5 miliardi di dollari. Un'occasione imperdibile per voltare pagina dalla recessione e realizzare il sogno che Obama ha da molti anni: fare della città il più grande hub ferroviario della nuova rete di trasporti degli Stati Uniti. Non a caso infatti per il posto di segretario ai Trasporti il presidente ha scelto un suo concittadino, Ray LaHood, che sarà con lui venerdì a Copenaghen per presentare il piano di ristrutturazione della città che già sogna la "Golden Line", una linea ferroviaria intracittadina per collegare il lago Michigan con il centro cittadino e il futuro villaggio olimpico.Fino ad oggi però la città, tra le più colpite dal rallentamento dell'economia, ha contenuto al massimo le spese. Il sindaco Richard Daley vede nell'opportunità una miniera d'oro e ha cercato di convincere i privati a finanziare la candidatura, costata fino ad oggi poco meno di 50 milioni di dollari. Daley ha infatti più volte ripetuto che anche in caso di vittoria i lavori non dovranno costare un centesimo alle tasche dei concittadini. I soldi necessari a costruire la nuova Chicago li stanzierà direttamente il governo nazionale. Il solo villaggio olimpico costerà 1,1 miliardi di dollari ma le spese sono destinate a lievitare. I giochi di Pechino sono costati infatti circa 40 miliardi di dollari, oltre quattro volte di più di quanto previsto.Tra Obama e la festa che dovrebbe consacrare la nuova America dell'alta velocità e dei trasporti ecosostenibili ci sono ora le candidature di Rio de Janeiro, Tokyo e soprattutto Madrid, data da molti come favorita.Uno dei veri vincitori in caso di trionfo della città dell'Illinois potrebbe essere però lo studente Stephen Frayne, che mentre completava il suo master in economia nel 2004 ha registrato a suo nome i domini Internet di Chicago2016 e di Tokyo2016, anticipando di qualche anno i politici locali: che tra le spese previste dovranno probabilmente aggiungere anche quelle stratosferiche per chiudere la battaglia legale sul sito delle Olimpiadi.

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