Fini: Basta politica astiosa, serve confronto sereno

Fini: Basta politica astiosa, serve confronto sereno Dialettica deve fondarsi su convinzioni morali e non su polemiche

Francoforte, 14 ott. (Apcom) - "La dialettica politica deve fondarsi su un solido ancoraggio culturale e morale che ne impedisca la degenerazione nella polemica astiosa, diseducativa, fine a se stessa". Il discorso a Francoforte di inaugurazione dello spazio italiano alla Fiera del libro è occasione per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, per tornare a invocare un abbassamento dei toni nella politica italiana. "Oggi - dice Fini alla platea di editori italiani - ci sarebbero, almeno in teoria, le condizioni per un confronto sereno e civile" perché "la fine delle ideologie ha liberato le identità dalle gabbie del passato". E, per Fini, "occorrerebbe cogliere questa storica opportunità con una proposta di alto profilo civile"."L'educazione alla lettura - sottolinea il presidente della Camera nel suo discorso - è un momento essenziale della più vasta promozione della cultura che è uno dei principi fondamentali della Costituzione" e "poiché in Italia di Carta costituzionale si parla tanto e ogni giorno, io - scandisce il presidente della Camera - auspico che essa venga conosciuta e ricordata in tutti i suoi principi fondamentali". E, da questo punto di vista, la diffusione della cultura e in particolare della lettura, possono fare molto per riscattare il nostro Paese."Cittadini più e meglio informati - conclude Fini nel suo discorso - sono fattore di crescita per la democrazia. Quanto più ampia e diffusa la circolazione di idee, valori, culture, tanto più alto risulterà il livello del dibattito pubblico e della partecipazione democratica. Perché la politica deve tornare a essere percepita dai cittadini come confronto di idee e visioni della società, oltre che come necessario governo di processi economico-sociali e come saggia amministrazione delle risorse". In finale, dunque, "sostenere la domanda di cultura politica è un alto servigio reso alla democrazia e alla società del nostro Paese" e "scommettere sul libro - assicura Fini - significa credere nell'Italia civile".

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