Giustizia/ Affondo di Fini: No ai pm sotto l'esecutivo

Giustizia/ Affondo di Fini: No ai pm sotto l'esecutivo E sulle riforme invoca ampie maggioranze. Opposizione apprezza

Roma, 15 ott. (Apcom) - Una frenata brusca che di certo non farà piacere a Silvio Berlusconi. Gianfranco Fini sceglie un territorio 'neutrale', Francoforte, per pronunciare un no chiaro e netto a riforme in materia di giustizia che possano mettere in discussione autonomia e indipendenza della magistratura, sottoponendo il pubblico ministero a forme di controllo e dipendenza da poteri diversi dall'ordine giudiziario. Uno stop accompagnato da un'altra presa di posizione chiara sulle riforme istituzionali, che devono a suo avviso passare da "larghe intese" ed "un'ampia maggioranza".Fini parla in Germania ma non dimentica le durissime polemiche italiane, quando invoca una "dialettica politica che deve fondarsi su un solido ancoraggio culturale e morale che ne impedisca la degenerazione nella polemica astiosa, diseducativa, fine a se stessa". E non risparmia una frecciata che in molti leggono come rivolta al Cavaliere. Secondo Fini, infatti, l'immagine dell'Italia all'estero non dipende solo da ciò che del Belpaese scrivono i corrispondenti stranieri in Italia, ma anche "dal comportamento di tutti, istituzioni comprese".Il tema caldo resta comunque quello della giustizia. Su questo campo Fini affonda senza risparmiarsi: "Non si può, a proposito delle diversi ipotesi di riforma della giustizia, esprimere valutazioni su ciò che si dice o si pensa: dobbiamo stare ai fatti. E in Parlamento sono al momento pendenti diverse proposte di riforma sulla giustizia. Vedremo se e quali andranno avanti. Ma c'è un tema sul quale non ho affatto cambiato idea: è essenziale che venga comunque rispettato l'attuale principio costituzionale di autonomia e indipendenza di tutti i magistrati. E sottolineo tutti...".Per questo, avverte, "è del tutto evidente che una cosa è pensare e prospettare di distinguere le carriere dei magistrati rimanendo tutti all'interno dell'ordine giudiziario, altro sarebbe prospettare di mettere l'ufficio del pubblico ministero sotto il controllo o alle dipendenze di un altro potere dello Stato. Questo non è accettabile: l'indipendenza della magistratura è un valore costituzionale fondamentale".Anche sulle riforme Fini è netto: "In questa legislatura, ripartendo subito, sono possibili e necessarie" perché "vi sono molti temi su cui l'istruttoria è a buon punto" e "sono assolutamente possibili larghe intese ed ampia maggioranza". Il presidente della Camera non nasconde "un ragionevoleottimismo" sulla loro realizzazione "grazie ad intese di largamaggioranza che evitino il ricorso al referendum previstodall'articolo 138" della Costituzione e partendo dai temi cheuniscono maggioranza ed opposizione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA