Slitta la riforma Gelmini dell'Università

Slitta la riforma Gelmini dell'Università Esaminata dal Senato dopo il dibattito su fiducia 13-14 dicembre

Milano, 3 dic. (Apcom) - La riforma dell'Università non sarà esaminata dall'Aula del Senato prima del passaggio del 13-14 dicembre, e dunque prima del 'test fiducia' al governo. Lo ha deciso la capigruppo di palazzo Madama.Contro una rapido esame della riforma si erano schierate leopposizioni. "Un governo in crisi politica e morale non potevaforzare la mano" spiega Felice Belisario dell'Idv. Mentre Fliaveva fatto una proposta più articolata, la quale prevedeva chealmeno le commissioni si potessero riunire esclusivamente peravviare le audizioni. Ma anche questa opzione ha trovato lacontrarietà del Pd. "Abbiamo spiegato - dice il presidente deisenatori democratici, Anna Finocchiaro - che se le audizionivenissero usate come cavallo di troia per un esame del testo,noi ci sentiremmo svincolati dal senso di responsabilità sullalegge di Stabilità".Il ministro per l'Istruzione, Università e ricerca, Mariastella Gelmini è ottimista sui tempi per l'approvazione della riforma degli atenei. "L`opposizione, per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l`università italiana. Senza l`approvazione rapida del ddl - afferma in una nota il ministro - non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi"."Sono comunque fiduciosa: il 14 dicembre il governo Berlusconiincasserà la fiducia del Parlamento e il ddl diventerà leggeentro l`anno. Il governo Berlusconi - conclude Gelmini - potràdunque proseguire la sua opera riformatrice nell'interesse delPaese".L'Udu, Unione degli Universitari, è soddisfatto della decisione di rinviare il voto. "Dal 28 Ottobre dello scorso anno abbiamo occupato le facoltà, presidiato i tetti, riempito le piazze e le strade fino a bloccare il Paese. Questo ennesimo rinvio -prosegue l'Udu - rappresenta una sfiducia della Gelmini ancora prima del 14. Il ritiro del ddl e le dimissioni della Gelmini ci sembrano, quindi, scelte obbligate". "Di certo - annuncia l'Udu - le nostre mobilitazioni non si fermeranno, anzi continueranno fino al ritiro del ddl, perché abbiamo un'idea migliore di università pubblica per il futuro del paese che vogliamo portare oltre il 14 dicembre".

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