20 mila euro di merce griffata e rubata
Maxi operazione anche in Bergamasca

È coinvolta anche la Bergamasca nell’operazione della polizia giudiziaria «Luxury» che ha permesso di arrestare gli autori di una rapina sul raccordo autostradale A/5-A/4 Ivrea-Santhià ai danni di un autotrasportatore francese che trasportava un carico di profumi e cosmetici per un valore di 5 milioni di euro.

Quel giorno del febbraio 2015 il furto venne sventato dall’intervento delle pattuglie della Polizia Stradale che costrinse i banditi a fuggire. Ora, dopo mesi di indagini, quei rapinatori sono stati individuati. La banda è tra l’altro ritenuta responsabile di 3 rapine a mano armata con sequestro di persona e di 2 rapine tentate, di ricettazione della merce sottratta, del riciclaggio di alcuni veicoli utilizzati per la commissione dei reati.

Si tratta di persone tra i 40 e i 60 anni di età, provenienti tutti dalla provincia di Milano. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, e di videocamere nascoste all’ingresso del capannone di San Giuliano Milanese usato dai malviventi come base logistica per coordinarsi e smistare i carichi di lusso rubati durante le rapine. Le forze dell’ordine, oltre a scarpe, borse e occhiali di marca per un totale di 20 mila euro, hanno sequestrato due lampeggianti, diversi passamontagna e mazzi di fascette usate per immobilizzare gli autisti dei tir.

L’operazione di polizia giudiziaria ha richiesto l’impiego di circa 60 agenti, tra compartimento della polizia stradale di Torino e questura di Vercelli, e si è svolta nella Bergamasca, ma anche nella province di Milano, Lodi e Monza.

L’obiettivo dei componenti dell’organizzazione erano i tir che trasportavano merce di alto valore. Le indagini sono iniziate nel mese di febbraio dello scorso anno, quando fu tentata una rapina ad un veicolo in transito sulla bretella autostradale A4/5 non consumatasi grazie al tempestivo intervento di alcune pattuglie della polizia stradale.

Gli arrestati utilizzavano sempre lo stesso modus operandi che consisteva nell´individuare il veicolo da rapinare che era costretto a rallentare per poi fermarsi a causa di un trattore stradale che gli si poneva davanti. Impossessatisi del mezzo i rapinatori sganciavano il semirimorchio contenente la merce e lo riagganciavano a quello utilizzato per causare il rallentamento. Tutti i mezzi coinvolti trasportavano prodotti di note marche internazionali dei settori di abbigliamento, profumi, occhiali, telefonia, per un valore commerciale di oltre 15 milioni di euro.

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