A scuola troppo presto? Non è sicuro
Ma se l’alternativa è piazzale Alpini...

La scuola come luogo d’apprendimento. La scuola come presidio per la sicurezza degli studenti, anche oltre le ore deputate all’attività didattica. Sembra essere questa la logica prevalente degli istituti superiori di Bergamo, che devono fare i conti con un’utenza che per buona parte arriva da fuori città.

Ragazzi che spesso arrivano con largo anticipo rispetto all’orario d’inizio delle lezioni e che non possono essere lasciati in giro, magari - nel caso dei tre istituti che si affacciano su via Mai e piazzale Alpini - anche in contesti non proprio tranquilli come la zona che gravita intorno alla stazione autolinee. «I nostri studenti non restano per strada - sottolinea la dirigente del liceo Lussana, Stefania Maestrini -. Quelli che arrivano molto presto possono, a partire dalle 7,15, accedere all’edificio che guarda su via Mai. Chi lo desidera può andare a studiare in un’aula messa a disposizione, oppure può fermarsi nell’atrio o uscire in cortile. Gli studenti che arrivano a quest’ora non sono molti, una cinquantina su 1.600 ragazzi che frequentano il nostro liceo. Gli studenti che arrivano dalle 7,40 in poi invece possono entrare dal cancello di piazzale Alpini e accedere al cortile dell’edificio storico del Lussana».

Avere gli studenti a scuola prima dell’inizio delle lezioni, e dunque prima dell’arrivo dei docenti, non è un problema da poco. Infatti i dirigenti devono fare i conti con la sicurezza dei ragazzi stessi: «Chi entra prima del suono della campanella non può recarsi nella propria aula - precisa la preside del Lussana - può restare solo al piano terra dell’edificio dove la sorveglianza è garantita da due collaboratori a cui è stato assegnato questo compito preciso».

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