Atalanta, vietato abbassare i toni
Risultati e giocate son lì da vedere

Vietato abbassare i toni parlando di Atalanta? In questo momento la risposta è un sì secco. A megafonarlo è la prestazione dei nerazzurri, in ordine di tempo, col Genoa.

Rifilare tre gol ad un’ avversaria annunciata competitiva la dice lunga. Se poi sottolineiamo le ricorrenti giocate spumeggianti dell’ intero collettivo e la certificata condizione atletica come si fa a rimanere immobili?

Aggiungiamo la classifica da sogno e via dicendo. Insomma, è l’Atalanta la vera rivelazione di queste undici gare. Coloro che insistono nel prestare ancora attenzione alla zona a rischio ricordiamo le dodici lunghezze che separano gli atalantini dalla terz’ultima. Citando di nuovo la sfida col Genoa ricordiamo che le forzate sostituzioni, a partita in corso, dei titolari Dramè e Konko rispettivamente con Spinazzola e Zukanovic sono passate addirittura inosservate. Segno evidente che una pedina, per rendimento, vale l’altra.

A farla da protagonista nei precedenti cinque successi e nel pareggio di Firenze è stato l’applaudito fraseggio della squadra sul manto erboso insegnato a Zingonia e scrupolosamente recepito e dal maestro Gianpiero Gasperini. Ad uno ad uno, ormai, ci si mette in fila per scusarsi con l’allenatore piemontese discusso anche in termini pesanti prima dell’ esaltante filotto. I classici mea culpa vengono ripetutamente recitati dai tecnici e dalla tifoseria, non esclusi la maggior parte dei media. E non è finita qui. Se tanto mi dà tanto mancando la bellezza di ventisette partite perché non ritenere possibile un prosieguo di risultati da urlo?

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