Attività finanziaria illecita, 15 arresti
Perquisizioni in corso anche a Bergamo

Sono impegnati circa 160 finanzieri e sono in corso circa 35 perquisizioni presso società.

I finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno procedendo all’esecuzione di un’ordinanza custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Milano – Giuseppe Vanore – nei confronti di 15 soggetti (di cui 12 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata all’abusivo esercizio dell’attività finanziaria aggravato dalla transnazionalità ed alla truffa. Sono impegnati circa 160 finanzieri e sono in corso circa 35 perquisizioni presso società e luoghi riconducibili agli indagati nelle province di Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Ferrara, Cosenza, Como, Napoli, Cosenza e Varese. Contestualmente, a seguito di apposita richiesta di rogatoria sono in corso di perquisizione a cura della polizia elvetica di Berna uffici di società ed abitazioni riconducibili all’organizzazione ed ai relativi appartenenti.

Le attività investigative, svolte dal nucleo di polizia tributaria di Milano e dirette dalla Procura della Repubblica di Milano hanno consentito di accertare che gli indagati, attraverso l’utilizzo di numerosi veicoli societari con sede in Italia e all’estero, hanno illegittimamente proposto e/o emesso - grazie ad una rete di agenti capillarizzata sul territorio nazionale - garanzie fideiussorie per un monte garantito di circa 1 miliardo di euro, incassando premi per oltre 12 milioni di euro a danno di numerosi contraenti/beneficiari, tra cui privati e enti pubblici/locali. L’attività criminosa è stata perpetrata mediante l’utilizzo di entità giuridiche prive delle autorizzazioni ovvero dei requisiti di patrimonializzazione richiesti dalla legge e, talvolta servendosi di falsi titoli di credito, commercializzati anche nei confronti di terzi, per aumentarne in modo fittizio il capitale sociale. Ciò ha consentito di proporsi, nel tempo, quali referenti principali di numerose imprese, sostituendosi - di fatto - agli Istituti bancari, in quanto in grado di offrire un’istruttoria più rapida ed oneri inferiori a quelli di mercato. In tale contesto, una delle società di cui si è avvalsa l’organizzazione criminale è risultata gestita da 2 soggetti già condannati in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Dda.

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